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Cronaca

Jesi Forze dell’ordine e istituzioni contro la violenza sulle donne

Il dibattito si è incentrato sulla presentazione della rete di realtà istituzionali e associative a tutela delle donne che si trovano a dover convivere con situazioni drammatiche non solo dal punto di vista fisico ma anche verbale, psicologico ed economico

Jesi – Si è svolto sabato pomeriggio a Palazzo dei Convegni, nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il convegno organizzato dalla Consulta  per le donne e le pari opportunità di Jesi e Asp Ambito 9 con il patrocinio del Comune di Jesi, dal titolo “Insieme contro la violenza sulle donne, presentazione della rete”.

A moderare gli interventi, la giornalista Simona Marini, presenti in sala il sindaco Lorenzo Fiordemodo e la presidente Asp Ambito 9, Gianfranca Schiavoni, Silvia Tomassoni, responsabile dell’Unità operativa Minori e Famiglia di Asp Ambito 9, Giuliana Violoni, assistente sociale Consultorio Familiare di Ast 2 – Jesi, Roberta Montenovo, presidente dell’associazione “Donne e Giustizia”, Lucia Paolinelli, operatrice dell’associazione “Casa delle Donne” di Jesi, il capitano Elpidio Balsamo, Comandante della Compagnia Carabinieri, il. Vice questore Paolo Arena, dirigente del Commissariato di Polizia cittadino, Anna Grasso, commissario Polizia Locale Jesi, Susanna Marroccu, dirigente medico dell’ospedale “Carlo Urbani” – pronto soccorso.

Tante le riflessioni sul tema della violenza perpetrata sulle donne tornata alla ribalta negli ultimi giorni, dopo gli ultimi episodi di cronaca e le tante manifestazioni.

Il dibattito si è incentrato sulla presentazione della rete di realtà istituzionali e associative a tutela delle donne che si trovano a dover convivere con situazioni di violenza non solo fisica ma anche verbale, psicologica economica.

Ogni giorno sul territorio la rete opera per salvaguardare le donne, grazie alla tutela sanitaria e a quella operata dalle Forze dell’ordine. Da tempo la Polizia Locale svolge un ruolo fondamentale nel contrastare la violenza di genere come ha spiegato il commissario Anna Grasso.

«Faccio parte di questa rete – ha spiegato – che per il Comune di Jesi è costituita da eccellenze, professionisti che ogni giorno sul territorio si occupano di prevenzione, contrasto e sicurezza per l’eventuale vittima di violenza».

La Polizia Locale offre un servizio di prossimità e ha deciso di metterci la faccia, «vogliamo far sapere che noi ci siamo, non ci occupiamo solo di incidenti stradali, ci occupiamo anche di violenza e lo facciamo da diversi anni quotidianamente – ha sottolineato – questa rete di cui faccio parte è espressione che da soli si va veloci ma insieme si va lontano».

Il vice questore Paolo Arena ha rimarcato l’esigenza di arrivare primi.

«Dobbiamo arrivare prima che sia la fine, prima che il coltello si conficchi e prima che le mani strangolino, arrivare prima significa aver fatto bene il proprio lavoro».

Sottolineata l’importanza della rete, di come sia giusto creare sportelli di ascolto, centri antiviolenza e assicurarsi che tutto questo poi funzioni.

Fondamentale, secondo il vice Questore, la chiamata al 1522, numero nazionale antiviolenza, che funge da cuscinetto e serve a creare un primo contatto con la vittima.

Il capitano dei Carabinieri, Elpidio Balsamo, ha rimarcato l’importanza della rete sottolineando quanto sia fondamentale la collaborazione di tutti, perché se è vero che la violenza riguarda chi la subisce è altrettanto vero che va segnalata anche da chi ne viene a conoscenza.

«Questa rete è un semicerchio, lo chiude chiunque sia a conoscenza del fatto e denuncia la situazione, la collaborazione è fondamentale».

Una rete, quella sul territorio di Jesi, che c’è e che funziona, ma troppo spesso l’Insicurezza economica, l’assuefazione alla violenza, l’opinione pubblica, specie nelle piccole realtà, rappresentano per la vittima dei macigni che ostacolano nella denuncia.

Fondamentale è, quindi, l’intervento di tutti per fare in modo che non si arrivi ad avere una vittima.

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