Cronaca
Jesi Ladri allo sBARello fanno incetta di superalcolici e di un centinaio di gelati
Nella notte di sabato, divelta la porta dello chalet dei giardini di Viale Cavallotti con un piede di porco poi ritrovato nella vasca dei pesci rossi
30 Ottobre 2023
Jesi – Sei scatole di gelati, una trentina di bottiglie di superalcolici, qualche spicciolo rimediato dal cassettino del registratore di cassa: il bottino della spaccata avvenuta nella notte di sabato allo chalet lo sBARello dei giardini pubblici di Viale Cavallotti.
Ad accorgersi di quanto era accaduto, l’edicolante che ha il chiosco in via Tabano il quale, come avviene in determinate circostanze, verso le 6.20 di ieri mattina si era recato allo chalet per consegnare alcuni quotidiani. E lì aveva subito notato la porta divelta e alcuni gelati sparpagliati in terra. Dopo un attimo di perplessità l’allarme ai Carabinieri che hanno provveduto, intorno alle 6.30, ad avvisare il gestore, Matteo Montesi.
Lo chalet aveva chiuso i battenti intorno all’1.30, quindi l’intrusione è avvenuta nel lasso di tempo delle cinque ore successive, quando i ladruncoli – il loro agire lascia pensare che non siano dei professionisti – sono entrati in azione armati del classico strumento usato per forzare, un piede di porco.
Scardinata la porta sono penetrati all’interno e hanno razziato poco più di un centinaio di gelati, le bottiglie di superalcolici sulla mensola del bar e quelle che erano di riserva nel piccolo locale a uso magazzino. Quindi, si sono impossessati anche del cassettino del registratore di cassa all’interno del quale c’erano una decina di euro tutti in centesimi.
Dalla successiva ricognizione mattutina si è potuto appurare che il piede di porco, dopo essere stato usato, era stato gettato nella vicina vasca dei pesci rossi, rinvenuto e recuperato da un bambino di 7 anni intorno alle 10.30. Era lì con il padre Stefano, amico tuttofare di Matteo Montesi, chiamato per cercare di sistemare la porta divelta.
Inoltre, alcune bottiglie, diversi gelati e una parte degli spiccioli, insieme al cassettino, erano sparsi nei dintorni.
In circa otto anni di gestione Montesi – non consecutivi – il chiosco, che è di proprietà del Comune, ha subito 13 intrusioni e sembrava che quest’anno, visto che proprio domani 31 ottobre dovrà chiudere il periodo di attività, se ne riparlerà a primavera, tutto fosse filato via liscio. Sembrava, appunto.
Certo è che, pensare a dotare la struttura di videosorveglianza non sarebbe poi un’idea peregrina.
Oggi la denuncia ai Carabinieri.
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