Cronaca
JESI TANTI AUGURI ONAFIFETTI, 48 ANNI FESTEGGIATI ANCHE DA RAI TRE (VIDEO)
19 Aprile 2016
JESI, 19 aprile 2016 – Correva l’anno 1968. Un 24 di aprile. Il teatro Pergolesi spalancava le porte, per la prima volta, agli Onafifetti e al loro spettacolo cabarettistico “Per chi c’era… per chi non c’era”.
Sono passati 48 anni da quel giorno ma non è tempo di bilanci, anzi. Progetti e voglia di fare, antico bagaglio del gruppo, sono all’ordine del giorno, per loro. Che non si fermano mai.
Uno spettacolo tutto nuovo, infatti, è alle porte. Sul pallottoliere dovrebbe essere il cinquantesimo o giù di lì. La memoria storica, Piergiorgio Memé, domenica scorsa era un po’ offuscata dal perenne mal di schiena e Mario Sardella lamentava problemi alla voce. L’unico aiuto sarebbe potuto venire da Giovanni Filosa, ma lui era presente solo fisicamente, la testa volava su altri progetti.
L’appuntamento andrà in scena il prossimo autunno e, ci hanno confidato, stanno battagliando sul titolo che, per ora, come più gettonato è “La notte dei morti di Renzi”. Ma prima li vedremo l’11 giugno partecipare a una manifestazione di solidarietà in favore dell’Admo.
Che piacere vederli e sentirli discutere in un dopo cena domenicale mentre tra una battuta e una schitarrata raccolgono le loro idee condividendo con noi sprazzi e sollazzi del regalo che faranno al pubblico per il loro compleanno.
Ma non sveliamo di più. Forse giovedì mattina, 21 aprile, alle 7,30 ospiti di Rai Tre si sbottoneranno. Perciò, tutti sintonizzati per vederli.
Ci sarebbe tanto da scrivere, tante le storie da raccontare che si sono incrociate con quelle di altri personaggi: Valeria Moriconi, Corrado Olmi, Lino Banfi, Neri Marcorè, Riccardo Muti…
Ma il consiglio è: esserci. Gli Onafifetti live regalano, infatti, al pubblico, quella sensazione di leggerezza che non è mai di superficie. Che sa offrire solo chi osserva il mondo con attenzione senza lasciarsi travolgere dalle circostanze, assaporando tutto e riconsegnandolo in punta d’ironia.
Un’ironia che non conosce confini, legata sì al territorio, ma che parla un linguaggio universale, tanto è vero che abbiamo assistito a loro spettacoli in terra di Germania dove i tedeschi ridevano a crepapelle.
Dal 2010 Marta Tacconi, dall’animo delicato vestito da una tempra fortissima, assiste il trio al pianoforte e non solo. Come è nato questo strano connubio? Durante uno spettacolo andato in scena alla Fondazione Federico II Hohenstaufen in occasione della consegna del prestigioso premio Federichino d’oro a Lino Banfi. Attore che avevano già conosciuto a Roma 40 anni fa, chiamati a sorpresa sul palcoscenico con lui.
Ma questa è un’altra storia…
