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LAVORO Uil Marche: «Gli infortuni diminuiscono solo perché ci sono meno casi di Covid»

Claudia Mazzucchelli, segretaria generale: «Non possiamo più attendere oltre per avere più investimenti in prevenzione, maggiori controlli e il potenziamento degli organici degli operatori della vigilanza e ispezione»


ANCONA, 11 marzo 2022 – Gli infortuni sul lavoro? Sulla carta sono diminuiti ma andando ad analizzare i numeri la realtà è ben diversa.

«A incidere sul conteggio è la diminuzione dei casi di Covid e questo significa che nei luoghi di lavoro manca la necessaria sicurezza. Non è accettabile registrare una media regionale di 30 infortuni al giorno», denuncia Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche (foto in primo piano).

Un dato impressionante che il Centro Studi Uil ha elaborato incrociando i dati Inail sugli infortuni totali e sui soli casi di contagio Covid sui luoghi di lavoro. L’inizio dell’anno nelle Marche è stato contrassegnato dai 1.363 infortuni di gennaio, con un calo del 2,43% rispetto allo stesso mese del 2021. Se però andiamo a togliere i casi legati direttamente alla pandemia ci accorgiamo che gli infortuni hanno in realtà subito un’impennata del 33%.

Se lo scorso anno il dato degli infortuni era fortemente condizionato dal virus (oltre il 48%) nel mese di gennaio gli stessi risultano essere circa il 30% del totale. La campagna vaccinale, raggiungendo sempre più persone, ha di fatto rallentato la pandemia tanto che i contagiati sono passati dai 680 del 2021 ai 409 di quest’anno.

«Ed è proprio per questo che siamo estremamente preoccupati – sottolinea la segretaria Mazzucchelli –, la crisi che stiamo vivendo tra rincari e aumento dei costi non può portare a una riduzione della sicurezza e della prevenzione, aspetti che erano critici da già prima».

Tornando ai numeri, l’Inail ha registrato 480 infortuni totali nella provincia di Ancona, 334 in quella di Pesaro Urbino, 273 a Macerata, 126 a Fermo e 124 ad Ascoli Piceno.

Gli infortuni di lavoratori italiani passano da 1.155 a 1.162, quelli dei lavoratori comunitari da 67 a 40, extracomunitari da 175 a 161. Circa le differenze di genere gli infortuni delle donne passano da 709 a 677 mentre quelli degli uomini da 688 a 686.

«Non possiamo più attendere oltre per avere più investimenti in prevenzione, maggiori controlli e il potenziamento degli organici degli operatori della vigilanza e ispezione – conclude la segretaria Uil Marche –. Istanze che portiamo avanti da tempo e che ci hanno spinto poco meno di un anno fa a manifestare sotto Palazzo Leopardi. È stato ricostituito il Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza sui luoghi di lavoro e ora l’auspicio è che questo tavolo operi fattivamente in maniera celere e concreta perché di tempo ne è stato perso anche troppo». 

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