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CORONAVIRUS Sono 38 i contagi, aree destinate ai contagiati negli ospedali

luca Ceriscioli

Il governatore Ceriscioli: «Se ci fosse una evoluzione anche in altri territori telefonerò al ministro per estendere le misure più forti» oltre alla provincia di Pesaro Urbino. Stanziato un milione per l’emergenza

ANCONA, 2 marzo 2020Coronavirus: il bollettino giornaliero del governatore Luca Ceriscioli è arrivato in serata ma in precedenza c’era stata la conferenza stampa a Palazzo Raffaello, e la situazione, in quel momento, era di 38 contagiati nella nostra regione, 36 nel Pesarese e 2 nella provincia di Ancona (ricoverati a Torrette, un anconetano e un osimano).

«Proseguo nell’impegno di informarvi quotidianamente sulla situazione Coronavirus nelle Marche – ha esordito -. Abbiamo ricevuto i risultati di 24 campioni analizzati in mattinata e tre di questi, provenienti dalla provincia di Pesaro Urbino, sono positivi. In lavorazione abbiamo altri 30 tamponi, i cui risultati arriveranno in tarda serata».

«Siamo arrivati a 38 contagiati. Alle 15.30 di oggi erano 6 i ricoveri in terapia intensiva, 17 nei reparti di malattie infettive, 11 in isolamento domiciliare. Una persona è purtroppo deceduta questa mattina».

Nel dettaglio, l’età media dei positivi è di 65 anni, in 6 sono ricoverati in terapia intensiva, 17 nei reparti ospedalieri di malattie infettive e 11 in isolamento domiciliare.

Sono 233, invece, in isolamento fiduciario domiciliare, tra le quali 7 sintomatiche e 226 asintomatici nel novero dei quali anche 65 operatori sanitari (35 infermieri e personale del 118 e 30 medici).

«Oggi abbiamo anche stanziato un milione di euro per far fronte a questa emergenza. In serata arriveranno nuovi dispositivi per la protezione personale di chi si occupa della gestione sanitaria. Abbiamo già predisposto a Marche NordTorrette e il Murri di Fermo spazi da dedicare a gruppi di posti letto in terapia intensiva per avere già a disposizione una organizzazione funzionale al massimo».
«Nelle osservazioni presentate al governo avevamo chiesto le misure più forti in tutta la regione, come  quelle che prevedono la sospensione delle attività didattiche, ma il governo ha preferito limitarle con legge alla provincia di Pesaro Urbino e ha tolto in maniera espressa il potere di ordinanza su questa materia alle Regioni».
«Se ci fosse una evoluzione anche in altri territori telefonerò al ministro per estendere le misure. La prevenzione permette alle strutture sanitarie di rispondere al meglio. Continueremo a offrire risorse a chi sta lavorando al servizio della salute dei cittadini e a essere sempre un passo avanti rispetto ai problemi, avendo già predisposto tutto quello che servirà domani. Un modo di lavorare che ci ha permesso sino ad oggi di gestire al meglio la situazione. E continuando in questa maniera siamo convinti di poter offrire ogni volta quello che serve».

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