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Cronaca

Falconara Antonio Cettineo: «Ho vissuto un’ora di terrore», colpo da 74mila euro in gioielleria

Scosso, impaurito, amareggiato: «Quello che è accaduto mi ha segnato profondamente nel morale, oltre al fatto che hanno arraffato tutti i monili d’oro che avevo»

Falconara – «Ho vissuto un’ora di terrore. I due malviventi che mi hanno atteso sulla rampa di scale che conduce al mio appartamento mi hanno imbavagliato, senza malmenarmi ma è come se mi avessero ferito a morte. Quello che è accaduto mi ha segnato profondamente nel morale oltre al fatto che hanno arraffato tutti i monili d’oro che avevo, un bottino di oltre 73mila euro, oltre agli 800 euro in contanti che avevo in tasca e gli ho dovuto lasciare. Altro che i 1.200 che in un primo momento sembravano i pochi spiccioli rubati dai due ladri…».

È ancora scosso, impaurito, amareggiato Antonio Cettineo, il 74enne orefice di Falconara imbavagliato e rapinato da due malviventi mercoledì scorso intorno alle 19.20. Cettineo è in Piazza Mazzini e racconta a un paio di amici la sua disavventura, anzi il suo dramma.

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«Mio padre Armando ha fondato la gioielleria nel marzo del 1945 – spiega – e avrei voluto chiudere questa storica attività, che è stata molto apprezzata dai cittadini e dai clienti, nel marzo 2025, con l’ottantesimo compleanno, e invece il colpo di mercoledì è stato definitivo e chiudo per sempre. Svenderò l’argenteria che è rimasta a metà prezzo e lasciareci sonod altri. Volevo chiudere bene e ci sono tanto rammarico e delusione».

Racconta nei particolari una vicenda tremenda.

«Sono ancora molto impaurito. I due ladri, uno più robusto e uno magro, entrambi stranieri probabilmente dell’est europeo, mi hanno certamente seguito, conoscevano le mie abitudini, mi aspettavano sulla rampa di scale sottostante al secondo piano dove ho l’appartamento: hanno atteso che uscissi dall’ascensore spingendomi poi senza fare troppi complimenti, dentro casa. Mi hanno subito imbavagliato intimandomi di stare fermo, dicendomi che non mi avrebbero fatto del male e che non dovevo fare il furbo perché avevano due complici sotto casa molto più aggressivi di loro. Mi hanno preso le chiavi del negozio dalla tasca, il telefono cellulare e gli 800 euro in contanti che avrei dovuto portare in banca il giorno successivo».

I dettagli della rapina sono molto minuziosi.

«L’uomo più magro è andato da solo nel negozio in via Flaminia, che dista poche centinaia di metri dalla mia abitazione di via Rosselli, ma non è riuscito ad aprire la saracinesca della gioielleria mentre l’altro è rimasto in casa a sorvegliarmi. Il malvivente è poi tornato sui suoi passi e mi è venuto a chiedere di nuovo come si apriva la porta del negozio ma anche in questo secondo caso non è riuscito a entrare. Allora è tornato nell’appartamento, mi hanno tolto il bavaglio: tutti e tre siamo andati verso la gioielleria, passando non per via Cavour che è la strada più breve però più transitata ma attraverso via IV Novembre che è meno battuta».

«Gli ho aperto una cassaforte che hanno ripulito completamente di tutta l’oreficeria e la gioielleria: hanno rubato molte catenine, girocolli, bracciali, orecchini e anelli d’oro. Poi mi hanno chiuso dentro al negozio abbassando la serranda e siccome non avevo più con me il telefono cellulare che mi avevano rubato sono corso a casa e ho subito telefonato al 112. Mi hanno detto che i Carabinieri hanno ricevuto una telefonata precedente da un altro cittadino che stava passando nei paraggi e che ha visto due uomini uscire di corsa dal negozio e abbassare la saracinesca».

Giovedì mattina Cettineo ha perfezionato la denuncia e ha consegnato ai Carabinieri di Falconara l’elenco dei monili rubati, un danno di oltre 73mila euro che l’assicurazione coprirà solo in parte. Oltre il danno, la beffa.

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