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Cronaca

JESI GRAZIANO FABRIZI “FIGARO”, LO SPEAKER DELL’AURORA BASKET CON TANTI “AMICI” A FORLÌ

JESI, 29 marzo 2017 – Forse neanche lui sapeva di averne così tanti. Di “amici“, s’intende. Anche se del tutto particolari. E non di Jesi e dintorni, quelli di tutti i giorni. No, ci mancherebbe. Quelli di Forlì.

Praticamente quelli che amano e seguono – come tutti i tifosi –  la Pallacanestro Forlì 2.015 e che proprio domenica scorsa sono stati al Palatriccoli perché c’era da affrontare la nostra Aurora Basket. E loro, purtroppo, hanno vinto. Di un punto.

Figaro insieme a Bruno Cingolani

Lui è The Voice, lo speaker dell’Aurora Basket, Graziano Fabrizi, meglio conosciuto come Figaro per la sua arte di coiffeur (nel tempo libero, visti i tanti impegni…).

E con quegli 800 tifosi romagnoli, è stato subito come aver ritrovato un antico feeling.

“Me ne hanno dette di tutti i colori – ricorda Figaro – non aspettavano altro visto i precedenti, ma a me è dispiaciuto di più aver perso“.

I precedenti, appunto.

“Risalgono a tre anni fa, quando dopo un finale tesissimo con loro avanti sin quasi allo scadere del tempo riuscimmo ad andare a canestro e vincere. Figurati il mio  microfono, incandescente. Poi, quando stavano uscendo, e diversi erano già saliti sui pullman, mi è venuto spontaneo annunciare al microfono queste parole: lo speaker vi augura un buon ritorno a casa… Apriti cielo, quelli che erano saliti sono scesi e quelli che stavano andandosene sono rimasti. E lì è incominciata la nostra amicizia“.

Che dura da quella volta, inossidabile.

E che è andata riproponendosi e affermandosi proprio domenica scorsa con cori beneauguranti all’indirizzzo di Figaro durante tutto l’arco dell’incontro e anche qualche piccolo incidente di percorso.

Molti non gli perdonano il suo Triplaaaaa così stirato a lungo che rimbomba possente. Punti di vista. Graziano lo fa perchè si sublima. Come se nel canestro la palla ce l’avesse lanciata e cacciata proprio lui. E’ la passione a travolgerlo.

“All’intervallo – racconta ancora il nostro –  mi si avvicina una ragazza e mi tende la mano. Io la stringo e lei mi fa: sono contenta, oggi, di toccare un pezzo di m... Ho tracimato, è vero, non lo dovevo dire ma, di rimando, le ho subito risposto: e io sono contento di incontrare un pu...” .

Gli è scappato e ha chiesto scusa, poi, quando la stessa sera di domenica, è stato intervistato da Forlì da Luca Mastrangelo, tifoso-blogger, che gli ha chiesto spiegazioni su quanto era accaduto. Una chiacchierata tranquilla, comunque, visto che Figaro, ormai, è davvero un personaggio nella bella città romagnola. Però anche lui, ha detto, attende le scuse.

“Ma non è successo solo quello – dice Graziano – . A fine gara volevano per forza che fosse mandato il  loro inno di vittoria, la celeberrima Romagna mia, ed è stato un batti e ribatti che sono riuscito a impedire, anche perchè chiesto in un modo esagitato. In fondo eravamo a casa nostra. Di più. Un cameraman di una loro tv mi si è avvicinato insultandomi a più non posso mentre mi stava riprendendo. Io ero seduto nella mia postazione, tranquillo e amareggiato per come erano andate le cose. E questo che continuava… Era piccolo piccolo ma mi è uscito uno sputo che nella ripresa video si vede bene. Insomma, mi ci hanno tirato dentro a forza…”.

Conoscendo Graziano-Figaro la cosa siamo certi non finirà qui. Perché lui è di una pasta davvero buona. Per intenditori, forse.

“Guarda – confessa – sono disposto ad andare a Forlì, vedere la partita con i loro tifosi e, alla fine, se la squadra vince come mi auguro, cantare e ballare l’inno della vittoria con loro. Spero di poterlo fare, così mi conosceranno meglio tutti quei simpaticoni di amici forlivesi…”.

Ottimo, Graziano. Vacci e canta pure. Ma non ballare, non ballare…

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