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Cronaca

JESI IL “FOGARÒ” ILLUMINA LA STRADA DELLA FEDE E DELLA TRADIZIONE

Una chiesa gremita di fedeli ha dato l'avvio alla Venuta

Una chiesa gremita di fedeli ha dato l’avvio alla Venuta

La processione lungo le vie del centro storico

La processione lungo le vie del centro storico

Don Cristiano Marasca è il parroco del Duomo e di San Pietro

Don Cristiano Marasca è il parroco del Duomo e di San Pietro

Si accende il "focarò" in piazza Baccio Pontelli

Si accende il “focarò” in piazza Baccio Pontelli

Il "focarò"

Il “focarò”

JESI, 10 dicembre 2015 – Passano gli anni, cambiano le mode ed i costumi, ma le antiche tradizioni resistono allo scorrere del tempo, seppur affievolendosi. Questo è quanto è possibile constatare con l’usanza del “fogarò” della Venuta, il falò che secondo la tradizione secolare si accendeva nelle nostre campagne a ricordo della traslazione della Santa Casa di Nazareth dalla Terra Santa a Loreto; trasferimento che, sempre secondo la tradizione, sarebbe avvenuto nella notte del 9 dicembre 1294. Un tempo, a ricordo di questo “prodigio”, i nostri antenati accendevano dei falò nelle campagna, quasi a voler indicare la strada alla Santa Casa che volava nel cielo. Fino a pochi decenni or sono, nella sera e nella notte del 9 dicembre non c’era angolo della campagna dove non fosse acceso un fuoco; piccoli mucchi di legni e sterpaglie, come pure grossi cumuli di rami e tronchi. Negli ultimi anni, complice in parte l’abbandono delle campagne da parte dei coltivatori, le campagne punteggiate di “fogarò” sono lentamente scomparse ed oggi è un vero miracolo assistere all’accensione di qualche falò. Questo non significa, però, che la tradizione sia scomparsa, che non ci sia più gente che, per tradizione o per fede, non rinnovi l’usanza del “fogarò” della traslazione ; per lo più sono sacerdoti  o persone vicine alla chiesa; gente che si adopera per raccogliere materiali legnosi ai quali dar fuoco nella serata o, a seconda dell’ubicazione del falò,  all’imbrunire; tra questi continuatori della tradizione che, è bene precisarlo, è radicata quasi esclusivamente nella zona delle Marche, ci sono i parroci.

Tra questi quello della Cattedrale e, al tempo stesso, di San Pietro, l’antica parrocchia confinante con la Cattedrale. È qui che ieri (9 dicembre) nel tardo pomeriggio si è celebrata una solenne Messa presieduta dal Vescovo, Mons. Rocconi, assistito dal parroco, don Cristiano Marasca e da altri sacerdoti, ed è da qui che, al termine della celebrazione è partita una processione per le vie del quartiere conclusasi in Piazza Baccio Pontelli dove, in precedenza, erano stati ammucchiati un po’ di legnami (spezzoni, cassette della frutta, piccoli rami, ecc.).

Terminata la preghiera guidata dal parroco è partito l’ordine di accendere il falò e rinnovare così il tradizionale momento comunitario fatto di ricordi e di preghiere. Con il passare dei minuti l’altezza del “fogarò” è andata via via abbassandosi fino al completo spegnimento che ha sancito il rinnovamento della tradizione e la voglia dei cittadini di ritrovarsi uniti di fronte al fuoco.

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(foto CriCo)

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