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Cronaca

JESI IL PROTAGONISTA DEL FILM “COME SALTANO I PESCI” INCONTRA IL VESCOVO DON GERARDO

JESI, 30 ottobre 2015 – “Come saltano i pesci”, il film di Alessandro Valori, regista e sceneggiatore, interamente girato nelle Marche, è stato motivo di incontro e dialogo tra l’attore (e co-produttore) protagonista della pellicola, il maceratese Simone Riccioni, ed il vescovo della diocesi di Jesi, monsignor Gerardo Rocconi.

La pellicola, che ha il sostegno della Regione Marche e dell’Anffas, sarà da fine gennaio prossimo in visione a livello nazionale in 180 sale, per raccontarci una storia seguendo «l’evoluzione dell’anima che nasce dai sentimenti e dalla loro sincerità: il concetto di famiglia, il coraggio di cambiare e la forza necessaria per saper perdonare ed intraprendere un  nuovo cammino, forse sconosciuto ma che, percorso insieme, porterà sicuramente a qualcosa che “sa” di buono».

Ottimo il livello del cast, composto anche da Biagio Izzo, Giorgio Colangeli, Maria Amelia Monti, Luigi Moretti, Armando De Razza, Sarah Mestri, Albino Marino, Marianna Di Martino, Maria Paola Rosini, Brenno Placido e Maria Chiara Centorami.

«Ma il produttore, cioè lo stesso Simone – ci dice don Gerardo -, nel suo senso di pulizia che vuole esprimere, non è disposto a venderlo benché sia già stato richiesto da grandi case cinematografiche. Il motivo è che non intende prostrarsi ad un facile guadagno di fronte al fatto che questo film potrebbe essere acquistato semplicemente per poi metterlo da parte. Perché? Perché è rivolto ai giovani, alle famiglie, alle persone di buona volontà che al valore della famiglia credono, come a quello dell’accoglienza, anche del meno fortunato».

È la storia di un 26enne, Matteo, interpretato appunto, da Simone Riccioni, che sogna di essere assunto come meccanico dalla Ferrari ed ogni giorno invia il suo curriculum. Ma è più il piacere di sognare che lo spinge, piuttosto che la volontà di andarsene. In fondo, lui sta bene anche così, nell’officina del padre, con una madre amorevole e una sorella.

La svolta arriverà quando da Maranello lo invitano a partecipare ad una selezione contemporaneamente al fatto di scoprire che la famiglia, con la quale ha vissuto felicemente sino ad allora, non è la sua. La vera madre, che ora è morta, viveva in un’altra città, con un altro marito ed un altro figlio. Il giovane parte, allora, ma alla ricerca delle sue vere origini, accompagnato in questo viaggio  da due ragazze, una delle quali affetta da sindrome di Down.

«È stato indubbiamente un incontro bello all’insegna della semplicità e della cordialità – aggiunge don Gerardo – . Lui ed Anita Mancini, la collaboratrice che lo accompagnava, hanno presentato questo film sostenendo la necessità di propagandarlo attraverso un passa parola. Un aiuto per farlo conoscere e proporlo nelle sale di nostra competenza ai giovani ed alle famiglie».

Interamente girato nella nostra regione, da Amandola a Porto San Giorgio, con un occhio particolare alle bellezze del territorio tra mare, montagne, colline e gli splendidi colori del paesaggio, il film  annovera tanta marchigianità – oltre alle 800 comparse – anche nella troupe tecnica e nel cast artistico.

(Pino Nardella)

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