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Cronaca

JESI MONUMENTO FEDERICO II E I SEGNALI TURISTICI CHE.. NON CI SONO

 

Il "viaggio" di Paolo Paglioni alla ricerca della statua di Federico II è iniziato a Piazza Pergolesi

Il “viaggio” di Paolo Paglioni alla ricerca della statua di Federico II è iniziato a Piazza Pergolesi

JESI, 18 SETTEMBRE –  Continua tra alti e bassi la disputa sul posizionamento della statua di Federico II da fuori le mura verso l’omonima piazza. Continuano anche le prese di posizione più o meno dure da parte di molti e, intanto, l’amministrazione comunale ha inoltrato alla Soprintendenza – che proprio non vede la necessità di questo trasloco, anzi… – l’intero progetto di valorizzazione della figura imperiale, progetto tendente proprio “a migliorare la collocazione della statua nel rispetto della volontà del consiglio comunale” avvalendosi anche, diplomaticamente parlando, “dei preziosi spunti (sic!) già forniti dalla Soprintendenza”. Staremo a vedere dove tutto questo ci porterà.

Intanto bisogna fare i conti, e non da ora, con il fatto che il monumento, rimanendo collocato là dove sta, risulta di difficile accesso per chi, non conoscendone già l’ubicazione, voglia arrivarci. Turisti in primis. Certo, ci sono le apposite  piantine, google map, navigatori, guide, e la buona volontà di chiedere informazioni strada facendo. Resta il fatto, però, che la segnaletica turistica relativa alla statua latita da anni.

“E’ vero – ci dice l’assessore al turismo Ugo Coltorti – il problema c’è. È sotto gli occhi di tutti. Stiamo comunque lavorando ad un progetto che prevede una nuova segnaletica turistica. E’ ovvio che per quanto attiene la statua di Federico II aspettiamo finché non ci sarà l’eventuale nuovo collocamento”.

Chiaro? Chiarissimo, però… Noi un giro ce lo siamo fatto alla ricerca dei cartelli e non è stato facile individuare i pochi che ci sono, anche perché difficili da vedere e mancanti là dove invece dovrebbero essere. I tre che abbiamo trovato (sembra di partecipare ad una caccia al tesoro…) sono posizionati: uno in piazza Pergolesi a ridosso dell’angolo di palazzo Bettini che dà su via XV Settembre, l’altro sul torrione che guarda alla salita della costa del Montirozzo, il terzo all’intersezione tra via Garibaldi e via dei Bersaglieri. Ce ne saranno altri? Forse sì, forse no…

Salendo lungo il Montirozzo ci si imbatte in un'altra indicazione sulla statua di Federico II, ma siamo ormai arrivati

Salendo lungo il Montirozzo ci si imbatte in un’altra indicazione sulla statua di Federico II, ma siamo ormai arrivati

Un altro giro, invece, lo abbiamo fatto fare. Siccome paventavamo l’idea di mandare una persona magari  a perdersi nei vicoli del centro storico, anche se sarebbe stata comunque una bella passeggiata, ci siamo rivolti ad uno jesino solo di nascita, Paolo Paglioni, 32 anni, capotreno delle ferrovie. Lui è vissuto a Pianello Vallesina, Montecarotto, Tassanare di Rosora, Ostra Vetere, attualmente vive a Maiolati Spontini con progetto di trasferirsi a Castelplanio. Viaggia tanto per lavoro ma anche per diletto, soprattutto fuori dai tradizionali tragitti del turista medio: Australia, tre mesi, fra foreste e deserto, Giappone, Usa con Sud Dakota, Black Hills, Colorado, Wyoming, Arizona, Irlanda, i Balcani. E ci fermiamo qui. Quindi, Jesi appena di striscio e, soprattutto, nessuna idea di dove sia collocata la statua di Federico II  e della querelle in atto anche se, visti i precedenti, sembra essere una persona che sa come muoversi e sa anche farlo velocemente.

Paolo, senza alcuna indicazione, è partito, zainetto in spalla e passo svelto, alle 18.45 dal cartello turistico di piazza Pergolesi, direzione statua, quindi a un tiro di schioppo o quasi, con la consegna di non chiedere lumi a nessuno. Ma con la quasi certezza (di questi tempi non si è mai sicuri di niente) che un monumento che rappresenta tale imperial nome forse non lo avrebbe trovato nella zona dell’Erbarella o in quella di via Roma…  Alle 19, 40 ci ha telefonato: “Ci sono!”

“Ero convinto che una volta giunto in piazza Federico II, quindi a neanche 10 minuti dalla partenza – ci ha poi detto  – fosse fatta. Invece sono rimasto stupito che lì la statua non ci fosse e che mancassero anche indicazioni per raggiungerla. Come ci sono riuscito? Ho vagato un po’ vicino al Duomo poi, forse l’intuito, ho risalito via delle Terme perché vedevo traffico veicolare e dove passano le auto qualcosa da vedere c’è sempre. Mi sono incamminato ed è andata bene. Ma anche là dove la statua è  collocata non è che sia ben visibile”.

Se nel dettaglio si illumina la preziosità dell’insieme c’è da rifletterci su. Anche perché non vorremmo che, con l’andar del tempo, possa valere anche per questo nostro monumento quello che invece è certo per l’araba fenice, e cioè che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa.

(Pino Nardella)

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