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LETTERE&OPINIONI “IL SUICIDIO ASSISTITO DI BANCA MARCHE: DOVE ERANO IL PD E LA MAGGIORANZA?”

JESI, 10 maggio 2017 – Come si apprende dai giornali e dalla voce dei diretti interessati, in questi giorni assistiamo ad un trasloco importante che riguarda l’economia della nostra città. Diversi dipendenti della fu Banca delle Marche stanno lasciando le loro postazioni nel quartier generale di Fontedamo per traslocare all’Esagono.

In pratica un trasferimento di pochi chilometri da un importante centro decisionale dell’economia e della finanza della Regione ad un altro appartenente ad un gruppo nazionale ben più grande e solido.

Quando  un’attività viene ceduta ad un’altra realtà economica, lo si fa a mezzo di accordi che avvantaggiano in qualche maniera entrambe le controparti. Si potrebbe obiettare che sono cose che succedono in una libera economia di mercato, ma in realtà non è solo questo.

Nel caso di Banca Marche si tratta di un vero e proprio fallimento indotto o accelerato da quel “bail in” che tanto voleva l’Europa e che l’Italia ha accettato senza muovere un dito. Non sono passati neanche due anni e già fioccano le contestazioni: ultima in ordine di tempo la critica di Giuseppe Vegas, presidente Consob, che proprio in questi giorni ha ribadito come il bail in così strutturato non vada bene. E allora, pur senza voler essere nostalgici a tutti i costi, lascia un profondo senso di amarezza essere stati una delle pochissime cavie vittime di questo meccanismo; e l’amarezza salira’ ancora di più a nostro avviso quando vedremo sul tetto di Fontedamo smontare le insegne della Banca delle Marche rimpiazzate da altre luminarie, o quando per le vie e lungo il Corso della città vedremo scomparire l’insegna di quella che fu Cassa di Risparmio di Jesi e che ha accompagnato la nostra economia attraverso tre secoli.

Permetteteci solo una domanda, soprattutto agli attuali candidati Sindaci:

Cosa ha fatto di concreto la maggioranza della città per cercare di avere voce in capitolo sulla triste vicenda di questa importante realtà economica che aveva la sua sede in Jesi e dava lo stipendio a tante famiglie di concittadini?

E il PD, che per anni ha governato la città, governa ancora la Regione e governava il Paese al tempo dell’applicazione del bail in alla nostra banca (novembre 2015) ha in qualche maniera cercato di tutelare gli interessi del territorio? A noi non sembra proprio, la parola ai diretti interessati

#LaboratorioSinistra

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