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MAIOLATI, TEATRO SPONTINI IL RACCONTO DI UNA STORIA D’AMORE CHE SUPERA OGNI PREGIUDIZIO

MAIOLATI, 24 gennaio 2015 – Domani (25 gennaio) alle ore 17 al Teatro Spontini va in scena un nuovo appuntamento della 31esima stagione di Teatro Ragazzi a cura dell’ATGTP in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Maiolati Spontini. “La mucca e l’uccellino” è il titolo dello spettacolo proposto dalla compagnia bergamasca Pandemonium Teatro con Lisa Ferrari e Giulia Manzini, per la regia di Lisa Ferrari e Tiziano Manzini. Al centro del racconto, una storia d’amore diversa dal solito: quella che nasce tra una mucca senza vitellino e un uccellino caduto dal nido che, superando qualsiasi barriera e stereotipo, instaureranno un rapporto d’amore davvero speciale. Quando si incontrano, la mucca trova un figlio, l’uccellino trova una mamma. Non importa se sono di due razze diverse. Però l’uccellino non sa di essere un uccellino, crede di essere una mucca e non vuole volare. La mucca, invece, sa che suo figlio è un uccellino e non una mucca e vuole insegnargli a volare. Ci riuscirà?

Con un linguaggio prevalentemente non verbale, con una serie di gag buffe e tenere, “La mucca e l’uccellino” racconta il rapporto d’amore fra genitori e figli, al di là del legame biologico. Racconta come questo amore non possa prescindere dall’impegno educativo del genitore, che deve aiutare il figlio a trovare la sua strada. Al centro della narrazione è anche, in generale, il rapporto che lega adulti e bambini: quello fra genitori e figli biologici; quello fra genitori adottivi o affidatari e i minori di cui hanno la responsabilità; quello fra gli insegnanti e i loro scolari. I bambini si identificano con gli adulti cui sono affettivamente legati e tendono a riprodurne i comportamenti, gli adulti vorrebbero proteggere ad oltranza i “cuccioli” e finiscono spesso per non vederli per quello che sono. Lo spettacolo racconta la bellezza e la difficoltà di questa relazione, suggerendo che l’adulto non deve rinunciare al proprio ruolo di accoglienza e cura ma deve saper contemporaneamente insegnare al bambino l’autonomia e l’autocoscienza.

(Ufficio Stampa Fondazione Pergolesi Spontini)

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