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CALCIO & BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

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di Evasio Santoni


Bene l’Aurora basket, la Jesina invece cammina a luci spente. Nessuno se la sarebbe immaginata una partenza così per quanto riguarda il quintetto allenato da coach Cagnazzo che ha fatto tre su tre conquistando la vetta della classifica assieme alla blasonata Bologna sponda Virtus. Tutto quello che nei pronostici di inizio stagione era stata l’analisi in previsione dell’inizio della stagione si sta riscontrando con il sigillo della vittoria sulle tavole da gioco che fa classifica, crea entusiasmo, contribuisce a coinvolgere di nuovo quegli sportivi che negli ultimi anni erano rimasti delusi ed avevano addirittura deciso di non venire più al Palatriccoli. Non sono ammessi voli pindarici perché la stagione è lunga; perché la realtà dice che questa Aurora è sicuramente competitiva ma anche i limiti sono noti; perché è bello vivere questi momenti domenica dopo domenica guardando avanti con convinzione ma anche con coerenza, soddisfazione e essenzialità. L’obiettivo è sempre quello: la salvezza. Meglio se con minor apprensione rispetto a quella conquistata l’ultima volta. Però vivere questo momento è importante. Avere la consapevolezza che Bowers e Davis sono dei buoni americani, e forse anche una spanna in più, e possono far crescere tutta la squadra, è importante. Sapere che Maganza, Battisti e Benevelli rispondono sempre presente e giocano un basket concreto, è essenziale. Scoprire che Cagnazzo in questo campionato ci sa stare e ci sa fare è un valore aggiunto da poter sfruttare cammin facendo. Considerare che il resto del roster è fondamentale per confermare sin da domenica prossima questo trend equivale a considerare il gruppo, nella sua globalità, il vero artefice di quello fino ad oggi fatto. Poi il carattere: necessario per esaltare qualsiasi prestazione. Il resto vien da se. Soprattutto se ogni martedì il ritrovo in palestra sarà visto come un punto di partenza per continuare a migliorare, crescere, aver fame e voglia di sudare, restando umili e rispettosi di tutti e tutto. Sulla sponda calcio invece le difficoltà sono sempre tali e tante che già la smania estiva si è tramutata in protesta e contestazione. In campo, sul piano tecnico, la squadra non c’è. E’ inutile girarci intorno. Le giustificazioni lasciano il tempo che trovano. Essere posizionati all’ultimo posto della zona play out non va spiegato con alcun alibi. La squadra non è quella che in tanti si aspettano. L’asticella invece di alzarsi si è abbassata ed anche con i rientri di quelli che adesso sono fuori per infortuni non cambierà la situazione. Della serie: così non va. Se poi alla confusione si aggiunge confusione la frittata è fatta. Finché la società non trasmette all’esterno una immagine diversa, che potrebbe essere quella vera ma non si nota, nessun passo avanti è possibile e nessun nuovo percorso che si era ipotizzato ed immaginato con l’avvento di Maurizio Coltorti sarà completato. Lo scorso anno di questi tempi gli umori corrispondevano tali e quali a quelli attuali. Poi è ovvio che per migliorare sul piano tecnico e qualitativo a Vagnoni vanno dati i mezzi, leggasi giocatori, per far meglio, leggasi risultati. Non è esonerando Vagnoni che si risolvono le cose: avrebbe solo la scusa per i dirigenti di costruire un alibi che avrà le gambe corte. Serve una svolta concreta e determinata sul piano tecnico. Serve investire gli euro che si spendono non buttarli. Servono giocatori capaci: pochi ma buoni. Costano? Allora se ne tessera uno bravo, non tre mediocri. Altrimenti anche per quest’anno il trend, purtroppo, sarà sempre lo stesso. Serve creare e trasmettere una immagine basata sui fatti, sulle prospettive positive. Altrimenti un altro anno passerà, sperando che alla fine arrivi la salvezza, e tanto vale attrezzarsi già per il futuro e convincersi che il peggiore errore che esiste è quello che si commette due volte.

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