Segui QdM Notizie

Cronaca

Chiaravalle Addio a Mauro Betti, storico bidello del “Podesti”

Gigante buono amato da tutti adorava il suo lavoro e gli studenti, tanto da continuare ad aiutarli anche dopo la pensione, funerali lunedì all’abbazia

Chiaravalle – «Mauro ha amato la scuola e tutti i ragazzi che ha incontrato, anche con noi docenti è stato un punto di riferimento, ci ha aiutato nell’opera educativa e lo ricordiamo con tanto affetto e gratitudine».

Le poche parole della prof.ssa Rita Iannacci spiegano bene il dolore di tutti all’istituto Podesti e nella città per la morte, avvenuta questa notte, di Mauro Betti, bidello storico dell’unica scuola superiore chiaravallese.

Mauro Betti era nato a Senigallia 71 anni fa e viveva a Chiaravalle dal 1979: per quasi 40 anni ha lavorato come bidello al Podesti. Era sposato con Giuliana e lascia due figlie, Micaela e Marta e due adoratissimi nipoti, Filippo e Camilla. Era un gigante buono dal vocione baritonale che mancherà a tutti. Al Circolo Settebello, nel pomeriggio, era di casa: amava giocare a carte con i suoi amici e adorava il suo lavoro e i ragazzi, tanto da continuare ad aiutarli anche dopo la pensione.

Era appassionato nell’accudire e organizzare l’orto del Podesti e insegnava i segreti del giardinaggio ai nipoti e agli studenti. Al Podesti lo piangono tutti.

«Ha dedicato tanto spazio e tempo ai ragazzi – lo ricorda la prof.ssa Roberta Maggiori – motivandoli come sapeva fare lui e questo impegno lo ha proseguito anche durante il periodo di pensionamento».

La camera ardente è aperta da oggi pomeriggio alla Casa funeraria Santarelli e il funerale si svolgerà nell’abbazia di Chiaravalle lunedì alle 15.

«È con estremo dispiacere e commozione – sottolineano la prof.ssa Maggiori con la dirigente scolastica Saula Rosati – che salutiamo il collaboratore scolastico Mauro, che oltre ad essere stato dedito al lavoro ha sempre dimostrato un attaccamento particolare alla scuola e ai suoi studenti. Tra le tante mansioni si è dedicato alla cura del verde scolastico e all’orto della scuola partecipando attivamente da anni al progetto “Coltiviamo Natural-mente”, dedicando spazio e tempo agli alunni motivandoli come sapeva fare lui e questo impegno lo ha proseguito anche durante il periodo di pensionamento. Anche durante la sua malattia non ha mai rinunciato a incontrare gli studenti, anzi ha voluto abbellire gli spazi con piante da frutto e fiore».


«Nonostante il suo carattere burbero e da “brontolone”, ha avuto modo di esprimere la sua sensibilità anche nei confronti degli alunni con più difficoltà e per loro è stato davvero un punto di riferimento, tanto che ogni mattina attendevano il suo arrivo per condividere ore all’aperto con lui. La scuola era per lui motivo di vita e possibilità di tramandare la sua esperienza di amore per il verde e insegnare valori come il rispetto, il rigore e la serietà verso il lavoro. Per le sue qualità e l’affetto che ha condiviso con noi negli anni il suo ricordo crescerà nei cuori degli studenti e di tutto il personale scolastico come le piante che ci ha voluto donare».

© riproduzione riservata

News