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Cronaca

CUPRA MONTANA TEMPESTA DI TELEFONATE MUTE (400) IL SUO EX AMANTE: DENUNCIATA

CUPRA MONTANA, 22 febbraio 2016  – Con il passare delle ore si è delineata la vicenda delle continue telefonate fatte da una donna nei confronti di alcuni parenti. Intanto la storia sembra avere tutt’altra origine e non è affatto legata a delle parentele.

La molestatrice telefonica, denunciata dai carabinieri della locale stazione di Cupra Montana, è una 44enne di Moie di Maiolati Spontini, pare sedotta e abbandonata da un aitante giovanotto di Cupra Montana, il quale sembra fortemente legato ad altra donna. La donna, particolarmente accanita nei riguardi dell’uomo, tanto da fargli più di 400 telefonate mute e nelle più svariate ore del giorno e della notte, alla fine è stata denunciata dallo stesso già sentimentalmente impegnato.

La denuncia è partita oltre un mese fa e la conclusione dell’indagine avviata dai carabinieri è giunta al termine alcuni giorni fa dopo un lungo e attento controllo dell’apparecchio telefonico della signora, ovviamente avvenuto a seguito della denuncia e la conseguente emissione di ordinanza giudiziale che autorizzava i militari a metterlo sotto controllo.

Un numero estenuante di telefonate mute, come già detto,  sono state fatte tutte dallo stesso apparecchio e dai tabulati i carabinieri sono risaliti alla “colpevole”.  In un primo momenti si era capito che il movente di tale “vendetta” dipendesse da una eredità non equamente divisa, poi con passare delle ore è uscita fuori la verità: i due sembra fossero amanti e da diverso tempo. Una vicenda della quale si parla a mezza bocca perché nessuno vuole oltrepassare la sfera della privacy anche se ora appaiono chiaramente i motivi di tale pandemonio.

A dire il vero eravamo abituati a telefonate anonime che ad orari tardissimi della notte chiamavano un’ambulanza per un finto moribondo e dietro al mezzo di soccorso veniva allertato immediatamente anche il necroforo con il lucidissimo carro funebre, infine, i carabinieri; l’autrice di questa burla, durata sei mesi, una volta scoperta ha dovuto rispondere delle proprie malefatte. Pensate un po’ come ci sarà rimasto il destinatario, ben vivo, alla vista del carro funebre sotto casa.   Almeno in un’altra occasione, nel lontano 2000, una giovane innamorata non corrisposta ha dovuto fare i conti con il “perseguitato” che l’ha scoperta proprio in una cabina telefonica della periferia mentre stava lasciando messaggi al cellulare dell’uomo, che poi ha regolato la questione a quattr’occhi e sonoramente.

Per la questione odierna il “movente” delle telefonate contiene un interesse diverso dalla burla o altro, perciò è stato necessario il lavoro dei militari dell’Arma, che giunti a questo punto lasceranno fare il corso di legge all’intera vicenda.

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