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Cronaca

JESI IL 2 GIUGNO DI MARIKA E IL DIRITTO ALLO STUDIO, I VANDALI DEL LICEO HANNO CALPESTATO LA COSTITUZIONE

(foto Pienne)

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JESI, 2 giugno 2016 – Pochi giovani in Comune per la celebrazione del 70esimo anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana, tanti, invece, alla successiva cerimonia di consegna della Costituzione Italiana avvenuta al Teatro “Valeria Moriconi”. Due momenti solitamente pieni di significato che in questi giorni, però,stanno suscitando contrapposizioni ideologiche e politiche che stridono con il valore che la Costituzione dovrebbe avere, vale a dire quella di un documento che identifica un popolo.

Ma veniamo alla cronaca della giornata, in parte condizionata dalle incerte condizioni meteorologiche. Proprio le prime gocce d’acqua cadute un quarto d’ora prima della manifestazione indetta di fronte al Monumento ai Caduti in piazza Indipendenza hanno obbligato le autorità civili e militari a trasferirsi nell’aula consiliare del Comune dove il primo cittadino, Massimo Bacci, dopo aver salutato e ringraziato i presenti ha pronunciato un breve, ma intenso discorso durante il quale non ha potuto fare a meno di soffermarsi sulla “ampia discussione” apertasi sulla riforma della Costituzione, in merito alle “modifiche  introdotte ed oggetto di prossima consultazione referendaria” precisando  che “compito di un Sindaco non è quello di schierarsi, ma di contribuire a permettere ai propri cittadini di compiere le rispettive valutazioni e decidere, in piena autonomia, se condividere o meno le novità introdotte”. A tal fine, ha precisato Bacci, sul sito del Comune “è disponibile il materiale fornitoci dalla Lega delle Autonomie Locali per illustrare aggettivamente il tema in discussone, così da permettere a ciascuno di farsi la propria opinione e mi auguro – ha aggiunto – che possa essere oggetto di riflessione specialmente dai giovani che con la cerimonia odierna sono responsabilizzati a tenere in considerazione questo  testo”. Dopo queste premesse il Primo Cittadino esprime una critica sottolineando “come una riforma del genere forse sarebbe stato opportuno che nascesse in Parlamento, con il coinvolgimento attivo e partecipativo di tutti, con il più ampio consenso possibile, e non su diretta iniziativa del Governo. Aggiungo che svilire la riforma riducendola ad un risparmio economico per il numero ridotto dei parlamentari o per l’abbattimento dei costi di funzionamento – ha sottolineato il Sindaco – lo ritengo fuorviante. Non è da un parlamentare in più o in meno che cambieremo l’Italia se non subentra un’etica diversa”. Bacci condivide l’idea della maggioranza dei cittadini secondo la quale la scelta dei rappresentanti del popolo nelle varie istituzioni non deve essere condizionata dalle imposizioni dei partiti.

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Il Sindaco ha poi affrontato un secondo aspetto legato alla nascita della Repubblica,  vale a dire quello che ha esteso il diritto di voto alle donne; “donne che oggi, a distanza di 70 anni, tornano drammaticamente tema  d’attualità per le violenze di cui quotidianamente veniamo a conoscenza, con tragedie che si consumano spesso tra le mura domestiche o comunque nella cerchia di familiari e conoscenti”. A proposito porta l’ultimo esempio in ordine di tempo, quello della giovane Sara uccisa dal suo ex, e ricorda che anche nella nostra zona si verificano gravi episodi di violenza. Nello scorso anno lo sportello antiviolenza della “Casa delle Donne” ha ricevuto ben 35 segnalazioni”, ha detto Bacci che in proposito ha ricordato il “protocollo denominato Codice Rosso, che vede uniti Comune, Azienda Servizi alla Persona, forze dell’ordine, Asur e Associazione Casa delle Donne”.

festarepubblica2In conclusione Bacci ha ricordato “che questa festa della Repubblica deve essere l’occasione per riaffermare il nostro impegno verso la comunità. Lo facciamo – ha aggiunto – guardando con rispetto ed ammirazione ai nostri padri costituenti”.

Terminato l’intervento oratorio da parte del Sindaco, autorità, rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’Arma e cittadini sono scesi nella piazzetta sottostante il Comune dove il Primo Cittadino, in un silenzio generale regolato dagli squilli di tromba, ha posto una corona d’alloro ai piedi del vecchio monumento ai caduti. Tutti i presenti si sono poi trasferiti al Teatro Moriconi per la consegna ai giovani jesini che in questo 2016 hanno compiuto o compiranno i 18 anni di quella Costituzione la cui validità, dopo 70 anni, potrebbe scadere nell’autunno prossimo.

Teatro stracolmo, con molti giovani in piedi, ma attenti sia alle parole commemorative del Sindaco che ha concluso il suo intervento ricordando ai “ragazzi” che col raggiungimento del 18° anno d’età possono iscriversi all’Avis.

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È toccato poi al prof. Antonio Ramini illustrare il senso e i contenuti della Nostra Costituzione, farne la storia e raccontare anche l’origine della Carta che regola i comportamenti degli uomini appartenenti ad una determinata nazione. Ha accennato ai protagonisti della nascita della carta Costituzionale, nomi ancor oggi ricordati da tutti e nomi che molti hanno dimenticato, ma non per questo non meritevoli di riconoscimento. Una breve, ma puntuale lezione di storia e di educazione civica, quella del prof. Ramini, un “racconto” privo di influenze politiche e partitiche a dimostrazione della correttezza dell’oratore; una narrazione  alla seguita con attenzione ed interesse sia da quanti, in parte, già la conoscevano, così come da quanti ne avevano solo sentito parlare vagamente. Alla fine dell’intervento il Professore ha inneggiato alla nostra bella Italia.

Particolarmente seguiti anche i brevissimi interventi di 6 giovani studenti delle scuole superiori jesine, ognuno incentrato su un articolo della Costituzione Italiana; tra questi ci piace sottolineare quello di Marika, dell’Istituto d’arte che ha ricordato e fermamente condannato il brutto episodio di qualche notte addietro quando dei delinquenti hanno vandalizzato la scuola imbrattando le aule e danneggiando le infrastrutture. Marika ha concluso citando l’articolo della Costituzione riferito allo studio.

Era circa mezzogiorno quando il Sindaco Bacci ed il prof. Ramini hanno iniziato la consegna della Costituzione a molti dei circa 320 giovani diciottenni jesini.

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