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Cronaca

Jesi Matteo Marasca: «Dopo un anno di mandato ancora molta improvvisazione»

Non c’è programmazione, ha spiegato il consigliere d’opposizione che l’anno scorso è uscito sconfitto dal ballottaggio elettorale con Lorenzo Fiordelmondo, «Jesi affronterà lavori importanti, serve una squadra ben organizzata»

Jesi – Avvicinandosi la scadenza di un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale, facciamo il punto su questi primi mesi di mandato quinquennale, con gli occhi dell’opposizione.

E abbiamo lasciato la parola all’attuale consigliere di Orizzonte Jesi, Matteo Marasca, che lo scorso anno è uscito sconfitto dal ballottaggio elettorale contro il rivale Lorenzo Fiordelmondo, attuale Sindaco.

Matteo Marasca, qual è un suo primo commento considerati i primi passi della nuova Amministrazione comunale?

«Purtroppo in questo primo anno non ho visto grandi cambiamenti. E’ vero che dopo l’insediamento è necessario qualche mese prima di prendere il via con le attività, ma la mia impressione è che non ci sia ancora una dovuta organizzazione del lavoro e che molte iniziative siano fondate sull’improvvisazione più che una su di una programmazione puntuale delle attività».

Matteo Marasca

«I primi due anni di mandato sono fondamentali, il primo passo è definire la squadra di dirigenti e professionisti che avranno il compito di guidare gli interventi e dare la giusta impronta al lavoro del quinquennio. Soprattutto perché a Jesi sono in ballo opere pubbliche importanti e l’Amministrazione comunale è chiamata a gestire situazioni delicate, tra le opere già avviate, quelle finanziate che devono partire, i fondi Pnrr. Il fatto che in questo anno non sia stato ancora individuato il nome del Dirigente che si occuperà delle opere pubbliche è preoccupante».


Opere pubbliche e cantieri, quali sono le criticità individuate dall’opposizione sugli attuali lavori in corso?

«Parto dai lavori al cavalcavia di Viale della Vittoria. Posto che l’intervento di restauro conservativo andava effettuato in tempi brevi, ci siamo chiesti tuttavia perché non aspettare, per l’avvio dei lavori, almeno la fine del periodo scolastico, che avrebbe comportato di per sé una diminuzione del traffico e una naturale agevolazione della viabilità».

Il cavalcavia

«Inoltre, mi dispiace notare che le soluzioni intraprese per ovviare alle problematiche di code e disagi non sono state il risultato di un’analisi preventiva e di un confronto con i commercianti e i residenti ma sono arrivate dopo l’avvio dei lavori, quando le attività commerciali hanno segnalato le difficoltà a essere raggiunte e i cittadini hanno manifestato il disagio per la congestione della viabilità».

«Allora sono arrivate le bretelle, che però non erano pronte al momento della chiusura del viale, abbiamo dovuto aspettare una settimana per l’attivazione della prima, con la specifica che si trattava di una prova e che l’Amministrazione si sarebbe riservata di “vedere come andrà”. Ecco, tutto questo a me sembra un lavoro basato sull’improvvisazione e non sulla programmazione. Le opere pubbliche che interesseranno Jesi nei prossimi cinque anni cambieranno il volto di questa città. Mi auguro, quindi, che i passi successivi saranno fatti con criterio».

La bretella di via Rinaldi


Quali sono le altre opere pubbliche che necessitano di una particolare attenzione?

«Penso ai lavori di demolizione e ricostruzione di Ponte San Carlo, che richiedono una serie di iniziative preventive all’avvio dell’intervento, ai lavori alla Casa di riposo, poi c’è l’arrivo di Amazon e la necessità di gestire un nuovo afflusso di persone a cui garantire servizi e organizzare la viabilità. Penso anche ai fondi Pnrr».


«Per il Ponte San Carlo, in campagna elettorale parlavano di una passerella ciclopedonale, da costruire di fianco al ponte, che avrebbe garantito comunque l’attraversamento del fiume anche durante i lavori. Un’ipotesi che io ho dichiaratamente scartato, perché troppo costosa, il nostro partito è stato chiaro sin dall’inizio in modo da non creare illusioni nei residenti».

Ponte San Carlo

«Adesso l’Amministrazione ha ammesso che quell’ipotesi è tramontata così come la proposta del guado. Credo che in occasione di lavori di tale portata sia indispensabile uscire dalla politica per entrare nell’amministrazione della città, stare in mezzo ai cittadini e instaurare relazioni con loro, non farli sentire soli e isolati. Per fare questo è necessario stabilire un piano di interventi preventivo, che tenga conto delle richieste dei residenti, come quella di un punto di pronto soccorso e di un servizio navetta e della previsione di percorsi alternativi per arrivare al centro».


«Altra questione su cui è importante agire celermente è la Casa di riposo, in questo caso è necessario accelerare le procedure, considerato anche che nel frattempo i costi dei lavori sono aumentati, sarà importante riprogrammare le voci di spesa».

La Casa di riposo


«Sono opere di cui non abbiamo più notizie e per un’Amministrazione che si è sempre proclamata a favore delle relazioni e del confronto, mi aspetto che ci sia comunicazione sullo stato di avanzamento delle opere».


«Un confronto che dall’opposizione chiediamo anche in vista dell’insediamento di Amazon che comporterà l’arrivo di 500-600 persone in più nella nostra città, un flusso che andrà a gravare sulle infrastrutture e i servizi della città e che dobbiamo prevedere in anticipo per gestirlo al meglio, non basterà soltanto la realizzazione della fermata ferroviaria».

Fondi Pnrr e Ospedale di comunità, secondo lei come si sta procedendo?

«L’Ospedale di comunità era tra i punti focali della nostra campagna elettorale, perché la sua realizzazione, insieme alla Casa di Comunità, permetterebbe di aumentare notevolmente l’offerta socio sanitaria del territorio e di migliorare anche la qualità dell’attenzione sanitaria al cittadino».

Ospedale “Carlo Urbani”

«Resta il fatto che sarà necessario verificare che i fondi stanziati dal Pnrr riescano a coprire effettivamente tutte le spese di realizzazione, dato l’aumento dei costi, e che c’è ancora da chiarire come verrà reperito il personale da inserire in queste strutture e con quali fondi. Anche su questi temi, non vorrei mettere in dubbio che l’Amministrazione se ne stia occupando, ma non c’è chiarezza sullo stato di avanzamento dei lavori, le informazioni spesso siamo costretti ad apprenderle dai giornali».


Recentemente Orizzonte Jesi ha fatto sapere di aver avviato con la lista civica dei Riformisti un percorso aperto, nonostante la sconfitta alle elezioni, quindi, state continuando a lavorare per rinnovarvi?

«L’obiettivo è quello di trovare insieme soluzioni migliori per la città. Dal mio punto di vista per amministrare bene bisogna uscire dal Consiglio comunale e andare nei quartieri, stare con la gente, raccogliere i loro bisogni e poi trovare soluzioni concrete alle cose che non vanno. Solo così si può ricostruire un legame con i cittadini e soprattutto ottenere che i cittadini riacquistino fiducia nella politica».

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