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Cronaca

Jesi Missioni umanitarie e musica oggi al Teatro Pergolesi

A esibirsi i fiati dell’orchestra “Insieme per gli altri”, diretta da Giampiero Ruggeri, si alterneranno i racconti di interventi e gemellaggi avviati dalle diocesi Caritas e dalla onlus “Il battito che unisce” di Moie

Jesi – Oggi, domenica 7 gennaio, alle ore 21 al Teatro Pergolesi appuntamento con “Risonanze, missioni in musica”, organizzato dalla Fondazione Caritas grazie al Contributo welfare cult di Regione Marche, promosso da Caritas Marche, con il patrocinio del Comune di Jesi.

Un evento all’insegna della musica come dono, ad esibirsi i fiati dell’orchestra Insieme per gli altri, diretta dal Maestro Giampiero Ruggeri, nata con la finalità di organizzare concerti umanitari. Dell’orchestra fanno parte musicisti talentuosi che hanno messo a disposizione la loro arte in modo del tutto gratuito, per aiutare le associazioni del territorio nelle raccolte fondi.

Sarà per l’orchestra il 157° concerto e, fino a oggi, grazie alle loro esibizioni in giro per le Marche, sono stati raccolte donazioni per 70 mila euro. La performance musicale verrrà accompagnata dall’esibizione della scuola di danza Danzarte di Valentina Di Sante.

La serata odierna, a ingresso gratuito, «sarà un evento culturale – hanno sottolineato gli organizzatori di Caritas Jesi nel presentare la serata – che alternerà momenti di musica alle testimonianze di missioni e gemellaggi che le diocesi, Caritas del territorio e l’associazione Il Battito che unisce, stanno svolgendo in varie parti dell’Africa e in sud America.

Uno di questi progetti è proprio quello di Caritas Jesi, nato grazie al viaggio di accompagnamento in patria organizzato per Paul Gyabiat, il senzatetto 40enne originario del Ghana che ha trascorso 7 anni nel nostro territorio e qui a Jesi aveva trovato una rete di aiuti che lo hanno sostenuto prima nell’inserimento, poi nella scelta di fare ritorno a casa.

«Il viaggio nel villaggio di Kankra dove abitano i familiari di Paul, ci ha permesso di conoscere la comunità, il vescovo Deciman e padre Alfred che ci ha fatto visitare i luoghi e le realtà del posto – ha spiegato Gabriele Galdelli operatore di Caritas Jesi -. Da quell’incontro abbiamo sentito la necessità di avviare un progetto con loro che, inizialmente, consisterà nel finanziare alcune attività delle quali hanno bisogno, come la costruzione di un pozzo automatico nel villaggio, il supporto ai giovani disabili che devono andare a scuola, il reperimento di attrezzature che mancano in ospedale».

«L’obiettivo è di avviare un percorso di conoscenza e scambio che si tradurrà più avanti in un percorso culturale con l’organizzazione di viaggi studio finalizzati alla conoscenza di queste realtà, rivolto agli studenti e a chiunque sia curioso e desideroso di partecipare».

Il villaggio di Kankra

Durante la serata Maria Laura Berti per Caritas Marche racconterà del gemmellaggio con Caritas Kenia, avviato a maggio 2023, e che prevede uno scambio di conoscenze soprattutto «riguardo alle informazioni sull’organizzazione delle diocesi Caritas italiane per consentire alla Caritas Kenia di strutturarsi in modo adeguato. Mentre da loro possiamo apprendere l’animazione del territorio e il coinvolgimento dei giovani su cui la loro realtà è molto avanti», ha spiegato Maria Laura.

Lo scorso ottobre si è svolta la prima missione in Kenia, della durata di 2 settimane, che ha permesso la conoscenza delle diverse diocesi del loro territorio.

Punta sulla costruzione del campus scolastico di Mapinga, in Tanzania, il gemellaggio avviato dall’associazione Il Battito che unisce, onlus di Moie, il cui progetto avviato 2 anni fa per ora ha visto la realizzazione del primo piano dell’edificio che attualmente ospita 400 studenti del territorio circostante, hanno raccontato Maela Zenobi e Elena Grizi, dell’associazione.

«Tutto è nato dall’incontro con suor Catarina Noeli Ilonga che durante il suo soggiorno a Moie ha lanciato l’appello per la realizzazione di questa struttura. Così abbiamo iniziato la raccolta fondi trovando sempre benefattori che volevano aiutarci», ha spiegato Maela Zenobi.

Studentesse al Campus scolastico di Mapinga

Il campus scolastico offre un’opportunità unica ai ragazzini del luogo che, dopo le elementari, andrebbero a finire per strada. Invece in questa realtà hanno l’opportunità di proseguire negli studi, fino alle scuole superiori e nel campus trovano anche vitto e alloggio.

«Una struttura molto quotata tra le famiglie più abbienti del posto che pagano una retta mensile per iscrivere i loro figli, mentre gli orfani o i poveri vengono accolti gratuitamente».

«Ora restano da costruire altri due piani della struttura che a regime potrà accogliere in tutto 1.200 studenti e si potrà auto sostenere grazie agli importi delle rette e al lavoro di autoproduzione delle suore che la gestiscono insieme ad alcuni laici, svolgendo attività di allevamento e coltivazione», così da garantirsi il vitto per gli studenti.

Altra testimonianza della serata odierna sarà quella di Simone Breccia, direttore di Caritas Ancona-Osimo, che racconterà del gemellaggio tra diocesi, nell’Amazzonia nord occidentale, progetto avviato nel 2019 che ha poi subito una battuta d’arresto a causa della pandemia ed è ripreso a gennaio 2023.

«Il vescovo che opera sul posto è un missionario saveriano che aveva studiato al Centro missionari di Ancona. Si tratta di un gemellaggio che non è finalizzato alla costruzione di opere ma allo scambio di conoscenze e alla possibilità di dare un contributo alle popolazioni del posto per risolvere le tante problematiche in atto», ha raccontato0.

Il Rio delle Amazzoni

«Tra le più importanti il cambio climatico che ha determinato una drastica riduzione della capacità del Rio delle Amazzoni, attualmente di 20 metri sotto il livello abituale. Questa siccità influisce notevolmente sulla vita delle popolazioni, causando la morte degli animali, la mancanza dei prodotti agricoli e la riduzione del commercio. Fondamentale è l’aiuto dei missionari per individuare soluzioni funzionali alla siccità stessa».

«Risonanze è il termine scelto per intitolare la serata perché l’obiettivo di queste missioni è lavorare nelle piccole realtà per dare vita a un input positivo, una vibrazione che da piccola possa diventare grande ed espandersi in tante realtà del mondo», ha sottolineato Gabriele Galdelli.

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