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JESI PIAZZA COLOCCI, ENNESIMA INCOMPIUTA O GIA’ NOTA TELENOVELA DELLA BUROCRAZIA

JESI, 9 aprile 2018 – Continuando di questo passo, anzi, perdurando la lunga stasi, la città potrà vantare l’ennesima incompiuta.

Mi riferisco ai lavori di “Riqualificazione di Piazza Colocci”, nel cuore del centro storico, fermi  da troppo tempo e ancora una volta non per colpa del Comune, ma di altri organismi superiori.

Camminando lungo via Pergolesi (per gli jesini via degli Orefici) diretti verso Piazza Federico II lo sguardo non può soffermarsi su quell’ampio spazio che si apre su Piazza Colocci dove un tempo si ergevano delle abitazioni scomparse nei secoli. La pavimentazione di quella piazza non era proprio un “biliardo” così che gli amministratori cittadini, nel giugno del 2016, decisero di appaltare i lavori per sistemarla, onere che è caduto su una impresa di Cupramontana alla quale, il 05 giugno 2017 fu dato il via per i lavori.

Stando al contratto (riportato sul pannello affisso al muro di Palazzo della Signoria) l’impresa avrebbe avuto a disposizione 120 giorni per portare a termine i lavori previsti dal progetto.

Questo significava che il tutto avrebbe dovuto terminare agli inizi del mese di ottobre dello scorso anno.

Nel corso dei lavori, però,  sono emerse situazioni impensabili, rinvenimento di un sito abitativo, reperti antichi e persino alcuni corpi che all’epoca del loro decesso vennero sepolti in prossimità di una chiesa.

A questo punto l’intervento della sovrintendenza si è reso necessario anche per rivedere l’intero progetto.

Al momento, ancora non è dato sapere che fine faranno quei reperti affiorati, né l’intera piazza; quello che è certo è che al momento tutto è fermo, negli scavi comincia a crescere qualche erbaccia e muschio che potrebbe portare qualche conseguenza alle strutture.

Non solo; il blocco dei lavori sta portando come conseguenza l’inutilizzo di una piazza dove prima esisteva un parcheggio per i residenti e dove si svolgeva il mercato settimanale. E non è tutto, perché la transennatura dell’area interessata dagli scavi ha penalizzato non poco l’accesso al Museo di Palazzo Bisaccioni e l’accatastamento dei conci stradali sul retro del palazzo della Signoria sta rallentando i lavori che la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi sta effettuando sul palazzo di via Francesco di Giorgio Martini.

Insomma, anche nella città di Federico II si adegua alle lentezze burocratiche che penalizzano la società e l’economia.

 

sedulio brazzini

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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