Segui QdM Notizie
;

Cronaca

Jesi Recupero area ex ospedale: Vittorio Massaccesi evoca la svolta green

L’ex Sindaco attacca la Regione e si appella ai cittadini: «Con le proroghe tentano di prenderci per sfinimento e avere via libera alla colata di cemento», la proposta è di realizzare un polmone verde

Jesi – Sul Piano di recupero dell’area ex ospedale civile di Viale della Vittoria, arriva un pungolo importante dall’ex sindaco di Jesi, Vittorio Massaccesi, il quale propone di realizzarvi un polmone verde per il centro città.

La proposta di una delle figure di riferimento della cultura cittadina arriva dopo che la Giunta Fiordelmondo ha concesso una proroga di un solo anno, rispetto ai due richiesti, all’Azienda sanitaria territoriale per riprendere i lavori che sono bloccati da quasi due anni e mezzo.

«Nella via più importante della città – osserva Massaccesi –, dove il verde boschivo non c’è, sarebbe strategico utilizzare questa area restituendola al verde in un momento in cui si parla tanto, e opportunamente, di ridurre l’impatto del cemento».

Una presa di posizione forte quella del professor Massaccesi che va in direzione «della salute e del risparmio di denari pubblici». Il tutto puntando il dito principalmente contro la Regione (Ast) «che detiene l’88% della proprietà dell’area» e che, secondo il Sindaco del quadriennio 1971-1975, starebbe volutamente allungando i tempi al fine di portare all’accettazione dell’opzione di una ricostruzione di ampie volumetrie pur di sbloccare l’impasse e togliere di mezzo le brutture del cantiere.

Vittorio Massaccesi

«Penso che in Ancona stiano facendo di tutto per prenderci per sfinimento – ha paventato Vittorio Massaccesi da noi interpellato – affinché alla fine si arrivi a metterla a posto in qualche modo, perché tutto sbarrato così com’è ora, è un autentico scandalo. Secondo me, la tattica è chiara: si perde tempo per poi alla fine avere via libera e portare avanti il progetto di una lottizzazione che recuperi quasi 50.000 dei 60.000 metri cubi abbattuti. Ma costruire in quel punto dei palazzi da 3 o 4 piani, che è l’unica maniera per arrivare a quella cubatura, è una vera pazzia. Jesi non ha bisogno né di appartamenti, né di strutture murarie per uffici. Ne abbiamo troppi».

Secondo il Professore, unico Sindaco in quota Dc della storia jesina, c’è modo di recuperare anche la palazzina del vecchio ospedale (ex laboratorio analisi), per abbattere la quale occorrerebbe ancora più di un milione di euro, che graverebbero sulle casse comunali per una quota di 120 mila euro circa.

«Soldi buttati – considera – perché con quel milione si può fare quel tanto di necessario per utilizzare ancora la struttura che è in posizione ideale tra viale e corso, rispetto a un eventuale mini-parcheggio. Abbiamo già una costruzione pronta, ma continuiamo a demolire per ricostruire nel cuore di una possibile zona verde».

Quindi Vittorio Massaccesi invita i cittadini a mobilitarsi e a sostenere la causa di una rapida soluzione del Piano di recupero dell’ex lspedale civile, dato che non ci sono interessi in ballo se non quelli del bene comune.

«Se riuscissimo a sensibilizzare i cittadini non sarebbe difficile giungere a compromessi. Arrivo a dire che possa anche venire prevista una costruzione da destinare ai servizi, ma con metratura molto ridotta e comunque immersa in un’area di rimboschimento. Tutto purché non venga data esecuzione allo scempio del recupero della metratura preesistente. Il proprietario dell’area è un Ente pubblico, non un privato, quindi la modifica del Prg in tal senso si può fare».

In definitiva una svolta green quella che viene evocata.

«Ci si lamenta che continuiamo a cementificare troppo, questa è un’ottima occasione per limitare questa tendenza e restituire un’area al verde che dia respiro alla città lungo un viale che è famoso per la sua storia».

«Tanto più che questa è di proprietà della Regione, la quale è titolare della Sanità pubblica e che quindi dovrebbe lavorare per prima per perseguire questo obiettivo. Adesso che abbiamo recuperato questo terreno nella via più importante della città, è un peccato calarci sopra un altro mare di cemento».

© riproduzione riservata

News