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Cronaca

MORRO D’ALBA FUSIONE CON SENIGALLIA, ASSEMBLEA INCANDESCENTE

img-20160914-wa0001MORRO D’ALBA, 16 settembre 2016 – Un paese spaccato e polemiche velenose con accuse reciproche di mancanza di trasparenza e di confronto. Si è risolto in un contraddittorio molto aspro l’incontro tra Alberto Cinti, sindaco di Morro d’Alba, il collega senigalliese Maurizio Mangialardi, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che doveva servire per illustrare ai cittadini lo studio di fattibilità redatto dalle due amministrazioni comunali per il progetto di fusione per incorporazione del comune di Morro d’Alba in quello di Senigallia. Sia Cinti che Mangialardi hanno difeso con toni fermi ma accorati e civili la scelta del progetto di unione tra i due comuni ma i componenti del fronte del “no” hanno ribattuto colpo su colpo in una serata che è divenuta incandescente. Centinaia i cittadini che hanno partecipato all’assemblea che è stata aperta dall’intervento del sindaco Cinti. “La fusione – ha detto il sindaco morrese – costituisce un importante passo avanti i cui vantaggi riguardano tanti aspetti: maggiori entrate, tasse più contenute, maggiore economicità, miglioramento dei servizi sociali, incremento delle potenzialità per cultura e turismo. La legge offre vantaggi immediati (si parla di due milioni di euro all’anno per dieci anni da dividersi tra i due comuni) ma noi crediamo di essere lungimiranti perché questa fusione avrà effetti benefici a medio e lungo termine soprattutto per le nuove generazioni”.

img-20160914-wa0006Cinti ha anche replicato alle critiche del comitato per il no alla fusione. “Ci chiedono di aspettare ma aspettare chi e che cosa? Perderemo solo tempo come abbiamo fatto cercando di lavorare per il miglioramento dell’Unione dei Comuni con San Marcello e Belvedere quando, in particolare Belvedere, è chiusa nel suo arroccamento e non ha rispetto per le esigenze di Morro. Abbiamo cercato in tutti i modi di costituire un’unione con San Marcello, Belvedere e anche con Monsano ma il tempo passa e nessuno risponde e non credo sia bene per i cittadini decidere di non decidere”. Anche il vicesindaco Simone Spadoni ed il consigliere di minoranza Franco Fava hanno difeso la scelta di fusione con Senigallia parlando dei vantaggi che comporta per un piccolo comune come Morro d’Alba ma Daniela Chiappa del comitato per il no alla fusione ha accusato sindaco e consiglio comunale di mancanza di trasparenza e di correttezza. “Dovevamo rinforzare l’unione trentennale con San Marcello e Belvedere con cui condividiamo una storia  ma preferite non andare d’accordo e fare tutto nelle segrete stanze senza coinvolgere i cittadini. Mancano i verbali, alcune vostre promesse sono menzognere come quella che ci saranno soldi certi per Morro per 10 anni: una bufala!”.

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