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Chiaravalle

CHIARAVALLE FIERA DI SANT’ANTONIO, UNA GIORNATA TRA FEDE E RICORDI DOLOROSI: IL BOMBARDAMENTO DEGLI ALLEATI COSTÒ LA VITA A 180 INNOCENTI

Le pagnottelle di Sant’Antonio Abate

CHIARAVALLE, 17 gennaio 2017 – I pochi, coraggiosi, ambulanti che hanno sfidato una pioggia gelida che è durata per tutto il giorno e hanno aperto le loro bancarelle esponendo la mercanzia meriterebbero un premio. Grazie a loro, circa una sessantina a fronte degli oltre 300 degli anni scorsi, si è comunque perpetrata la tradizione che ogni 17 gennaio si celebra a Chiaravalle: la fiera di Sant’Antonio è probabilmente il giorno più atteso dell’anno, una giornata che si porta dentro il suo carico di storia, di ricordi dolorosi ma anche di presente e passato ammantati di gioia e di letizia.

Il corteo della Fiera di Sant’Antonio

“Non si era mai vista una fiera come quest’anno – dicevano in coro alcuni anziani – con pochi ambulanti e poca gente; colpa del gelo che ha attanagliato le nostre zone e che ha impedito a tanti di raggiungere Chiaravalle”. Eppure la giornata è stata scandita dagli appuntamenti di sempre: alle 10 la messa, officiata dal parroco don Giuseppe Giacani, in suffragio delle 180 vittime del bombardamento degli alleati del 17 gennaio 1944, seguita dalla deposizione di una corona d’alloro alla memoria dei caduti in Largo 17 Gennaio a cui hanno preso parte il sindaco Damiano Costantini, il maresciallo Domenico Maurelli, comandante della locale stazione dei carabinieri, ed alcuni cittadini. Poi spazio a una fiera e a una festa che si sono svolte in tono dimesso ma comunque sempre suggestivo.

Già dal primo mattino, nella casa rosa della parrocchia, i volontari hanno distribuito il pane di Sant’Antonio, benedetto dai sacerdoti, un evento che richiama tanta gente ed a cui partecipano con piacere i chiaravallesi che amano imbandire la tavola con pane e ciambelle benedetti. In serata, davanti alla chiesa, si è svolta la tradizionale benedizione degli animali. Il pensiero di molti è volato a quel lontano 17 gennaio 1944 quando sei bombardieri americani partiti dalla base di Pompei, sopra gli obiettivi primari di Sulmona e Giulianova, avevano trovato il cielo denso di nubi ed avevano così fatto rotta sull’obbiettivo secondario di Chiaravalle, dove splendeva il sole che in pochi attimi si è velato del rosso del sangue di 180 innocenti.

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