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Cronaca

FABRIANO INDAGINI A TAPPETO, TESTIMONI IN CASERMA PER DARE UN VOLTO AI LADRI DELL’EST EUROPA: HANNO AGITO DUE BANDE

carabinieriFABRIANO, 10 dicembre 2016 – Indagini a tamburo battente da parte dei carabinieri della Compagnia di Fabriano per dare un volto ai responsabili dei furti in appartamento compiuti a Fabriano e nel comprensorio nel corso delle ultime settimane. Un pressing importante che aumenta la percezione di sicurezza dei residenti del comprensorio fabrianese e, soprattutto, i malviventi iniziano a sentire il fiato sul collo da parte dei carabinieri.

Prosegue la sfilata dei testimoni in caserma da parte delle vittime dei furti. Grazie a questa preziosa opera è stato possibile identificare un componente della banda: un 30enne dell’Est-Europa, senza fissa dimora. L’uomo è stato riconosciuto dalle vittime di raid di furti attraverso le foto segnaletiche e, quindi, denunciato per furto aggravato e continuato in concorso dai carabinieri della Compagnia di Fabriano. Si cercano di identificare anche i complici del 30enne, almeno altre due/tre persone, con le quali sarebbe stato responsabile dei furti compiuti il 16 ottobre – due ad Albacina ed altrettanti a Cerreto – ed il 31 dello stesso mese, tre a Cerreto, e poi il 5 novembre un altro colpo messo a segno sempre a Cerreto D’Esi. In tutte queste circostanze, il bottino complessivo ammontava a circa 15mila euro fra contanti e gioielli. Ebbene, secondo più testimonianze delle vittime, il 30enne è stato visto a bordo della Audi A4 nera che i carabinieri fabrianesi hanno sequestrato dopo un inseguimento in zona Vetralla. Oltre agli arnesi da scasso, è emerso che all’interno dell’Audi è stata rinvenuta dai militari la chiave di una Golf che appartiene ad un uomo residente in Vallesina. Nella cui casa è stato compiuto un furto nelle scorse settimane. L’auto non è stata effettivamente rubata. Magari l’intenzione dei malviventi era quella di servirsene come mezzo di scorta per un’eventuale fuga.

Comunque sia, i carabinieri hanno inviato tutti i reperti ritrovati – sia nell’Audi che nell’altra auto sequestrata al termine di un rocambolesco inseguimento, una Golf, a Cerreto D’Esi – ai colleghi dei reparti scientifici del Racis di Roma. Si spera di trovare qualche elemento utile che possa dare nuovo impulso alle indagini, identificando gli altri ladri. Al momento, l’ipotesi più accredita da parte degli investigatori, sembra essere quella di due bande diverse, ma collegate, entrambe itineranti, che potrebbero avere una base operativa in Umbria dalla quale si sposterebbero nelle Marche per compiere i furti. Complessivamente, oltre al 30enne, ci sarebbero almeno altre cinque persone da identificare.

(cla. cur.)

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