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FABRIANO UN PARCO VERSO IL FUTURO

Un parco come unione delle anime del territorio

FABRIANO, 11 aprile 2018 – Ancora una volta protagonisti i “primi 20 anni anni” del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi. Aprire il parco ai territori, limitrofi e non.

Far conoscere la biodiversità, tutelare e conservare la natura ma saperla “domare” nel rispetto della sua specificità. Questi i temi per lo sviluppo prossimo venturo del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi.

Lunedì pomeriggio all’interno dell’oratorio della Carità ecco una discussione sulle prospettive di medio-lungo periodo, tra conservazione naturale e sviluppo sostenibile del territorio senza lasciare da parte la fondamentale tutela di ogni centimetro quadrato di un parco dalla straordinaria biodiversità.

Un parco come occasione anche per “ripartire” e recupare dopo gli eventi sismici del 2016.

Dopo i saluti di rito del Direttore del Parco Massimiliano Scotti la parola al Presidente dell’Unione montana dell’Esino-Frasassi (e sindaco di Sassoferrato) Ugo Pesciarelli, che ha ipotizzato un ruolo “nuovo” per il parco, quello di essere collante di tutte le realtà territoriali che rappresentano la superficie e anche quelle appena oltre. Esigenza di apertura anche in funzione di uno sviluppo economic che vede nel turismo un settore in forte espensione. Dello stesso avviso il primo cittadino fabrianese Gabriele Santarelli, che sottolineato nuovamente la necessità di un parco come valore per rilanciare il territorio al di fuori dei confini. Spiegata quindi la scelta di lanciare prima il paniere del parco e poi quello del territorio, con puntate anche a “Tipicità” (Fermo) per diffondere al meglio i prodotti del territorio.

Spazio agli interventi

Il primo a raccontare l’esperienza di un parco virtuso, attento ed innovativo è stato Giampiero Sammuri. Nel suo intervento una analisi concreta di come attraverso il turismo sostenibile si possano coniugare gli interessi dei conservazioni e di coloro che sono fautori di uno sviluppo sostenibile all’interno di un’area protetta. Il caso in questione, è stato quello del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Armonia tra due “conservazione“ e “sviluppo” della natura, ha osservato Sammuri, perché “Una dicotomia che non ha ragione di esistere perché le due anime vanno di pari passo”.

Poi l’intervento di Francesca Pulcini (presidente di Legambiente Marche), a trattare della consapevolezza del territorio. “Dobbiamo ringraziare il parco, dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per il parco e per tutta la consapevolezza che abbiamo maturato e maturermo all’interno del territorio del parco. Ora il nostro obbiettivo è quello di lavorare con il traguardo delle energie rinnovabili”.

Molto pratico il punto di vista del delegato WWF marchigiano Jacopo Angelini, che ha spronato tutti i residenti all’interno del parco ad “Andare oltre allo sterile campanilismo dei vari comuni, per iniziare a lavorare per costrurire una unione vera”.

Presente anche la recentemente confermata parlamentare pentastellata Patrizia Terzoni, che ha parlato del “segnale lanciato” con la legge di tutela, valorizzazione e ripopolamento dei borghi sotto i 5.000 abitanti. “Dopo 5 legislature la legge. É un passo iniziale perché il fondo iniziale non è ancora dimensionato a dovere, ma almeno è stato fatto grazia al lavoro fatto insieme ad Ermete Realacci”.

Il segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi ha sottolineato l’impossibilità di pensare gli Appennini senza Parchi. “I parchi sono stati e sono occasione di conoscenza, perché hanno permesso di entrare in contatto con una natura prima sconosciuta ai più”.

Chiusura con le parole dell’Assessore regionale all’ambiente Angelo Sciapichetti: “Se questo territorio rinasce, tanti giovani si possono costruire un futuro attraverso la loro capacità imprenditoriale. Una scommessa da vincere”.

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