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IL CASO Autismo, cambiamento non più procrastinabile

Angsa e Anffas chiedono un confronto alla Regione Marche a otto anni dall’approvazione della legge regionale

Il 2 aprile scorso, Giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo è ogni anno un’occasione per fare bilanci e proposte, confidando in un cambiamento, da tempo non più procrastinabile, sia nella presa in carico che nella cura (nel suo corretto significato di “prendersi cura”) delle persone autistiche durante tutto il corso della vita.

L’autismo, disturbo neuropsicobiologico sistemico, con i suoi numeri in continua crescita (1 su 77 bambini sono le ultime stime italiane) e tassi di mortalità precoce rispetto alla media, ha ormai assunto la caratteristica di una vera e propria emergenza socio-sanitaria.

Le associazioni stanno lanciando questo allarme da anni in tutte le sedi, ma all’urgenza delle richieste purtroppo non corrisponde altrettanta attenzione da parte della politica. Proprio per dare un segnale concreto alle famiglie, che lamentano insufficiente tutela ed estrema eterogeneità delle risposte territoriali, il Coordinamento regionale per i Disturbi dello spettro autistico (L.R. 25/14 art.2), di cui fanno parte anche le associazioni di tutela, aveva chiesto al Consiglio regionale delle Marche una riunione straordinaria dedicata al 2 aAprile, giornata mondiale dell’autismo, per favorire un ampio confronto su quanto emerso nelle ultime riunioni del Coordinamento, ovvero su criticità e problematiche importanti, da affrontare immediatamente da parte della politica regionale.

Nonostante il nostro impegno, la proposta del Coordinamento regionale non ha trovato accoglimento, e le richieste sono rimaste inascoltate. Chiediamo, quindi, che l’Assessorato alla Sanità, a cui il Consiglio ha inoltrato la proposta, si attivi nel più breve tempo possibile per programmare un incontro da cui le famiglie, sulle quali grava la maggior parte dell’onere di situazioni così complesse, possano uscire avendo ottenuto impegni concreti riguardanti le maggiori criticità evidenziate, prendendo atto che esse attualmente richiedono una svolta nel senso di un vero e proprio cambiamento del modello culturale attualmente proposto, precario, discriminante, non aggiornato.

Ci riferiamo a una presa in carico e cura mediante un approccio multi/interdisciplinare, che rispecchi le nuove conoscenze scientifiche, alla formazione degli operatori scolastici, sanitari, degli educatori, delle famiglie, all’accessibilità ai trattamenti a tutte le età mediante rimodulazione delle prestazioni, alle cure precoci, a progetti di vita coerenti con lo strumento del budget di salute, alla deistituzionalizzazione per una residenzialità a misura della persona, alla lotta all’abuso di psicofarmaci, alla stabilità dei servizi pubblici territoriali ( Umee – Umea -Centri regionali autismo).

Un problema così complesso ha bisogno di risposte altrettanto complesse, altrimenti non potremo mai parlare di qualità della vita. Noi famiglie siamo consapevoli: confidiamo in
una nuova consapevolezza da parte delle istituzioni.

Angsa Marche (Associazione nazionale genitori persone autistiche)
Anffas Marche (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale)

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