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Cronaca

JESI Nel murale di Pesaro anche l’infermiera poetessa Maria Teresa Chechile

Situato davanti all’ospedale San Salvatore per ricordare la lotta al Covid: «Contenta ed emozionata per la sorpresa»

JESI, 19 giugno 2021 – C’è anche il viso dell’infermiera poetessa jesina Maria Tersa Chechile nel murale realizzato a Pesaro dall’artista Antonio Cammarano, in arte “Cubo Liquido”.

Il murale campeggia in via della Liberazione, davanti all’ospedale San Salvatore luogo simbolo della lotta al Covid. Diviso in sette parti, il murale raffigura diverse personalità come il Cavaliere al Merito della Repubblica Rosa Maria Lucchetti, il giovane violinista pesarese Enrico Mancinelli, le infermiere Olivia Giorgi e Maria Teresa Chechile, oltre a medici, volontari della Protezione Civile, Croce Rossa.

La Chechile è stata immortalata con la poesia “Mi ero persa”, premiata dall’Accademia dei Bronzi e onorata del Premio Alda Merini, che ha colpito il sindaco Matteo Ricci.

«Sono stata contattata dall’Amministrazione con l’intento di creare qualcosa che rimanesse – commenta –. Durante l’emergenza, oltre alle cure strettamente sanitarie serviva un’attenzione anche umana ai bisogni dei pazienti, perché erano isolati e lontani dalle famiglie: è questo che l’Amministrazione pesarese ha voluto rappresentare attraverso la mia figura».

Una sorpresa anche per lei, il giorno dello svelamento e inaugurazione del murale, che non sapeva di essere stata omaggiata di un ritratto.

«Contenta ed emozionata di questa sorpresa grandiosa: 7 le figure rappresentate, di diverse categorie, che rimandano ai tanti aspetti del sociale e non solo dell’ambito sanitario».

«Grazie al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e a tutto lo staff. All’assessore alla cultura Daniele Vimini e all’assessore Riccardo Pozzi, a tutta la squadra e all’artista che ha magistralmente saputo cogliere, attraverso questo murale, quell’unicità di intenti tra cura del corpo e cura dell’anima».

(e.d.-e.o.)

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