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Cronaca

JESI SIT-IN BANCA MARCHE, OLTRE UN CENTINAIO I DIMOSTRANTI E INTANTO SI PREPARA L’INCONTRO CON L’AD GOFFI (NBM)

Il presidio davanti alla principale sede operativa di Nuova Banca Marche, in corso Matteotti si è concluso nelle prime ore del pomeriggio (foto CriCo)

Il presidio davanti alla principale sede operativa di Nuova Banca Marche, in corso Matteotti, si è concluso nelle prime ore del pomeriggio (foto CriCo)

Bruno Stronati: "Non siamo speculatori ma risparmiatori e qualcuno è stato completamente rovinato dal decreto salva banche” (foto CriCo)

Bruno Stronati: “Non siamo speculatori ma risparmiatori e qualcuno è stato completamente rovinato dal decreto salva banche” (foto CriCo)

JESI, 4 gennaio 2016  –  Si è concluso alle 16,05 – dalle 8,30 di stamane 4 gennaio – il presidio davanti alla principale sede operativa di Nuova Banca Marche, in corso Matteotti, organizzato dalle associazioni degli azionisti privati.

In occasione delle dirette tv i partecipanti si raccoglievano per urlare tutta la propria rabbia (foto CriCo)

In occasione delle dirette tv i partecipanti si raccoglievano per urlare tutta la propria rabbia (foto CriCo)

A quell’ora il presidente Bruno Stronati ha dato il rompete le righe a quanti avevano partecipato al sit in che, nell’ora di punta, intorno alle 11.30, nonostante la pioggia a intermittenza abbia sempre accompagnato la giornata, aveva fatto registrare la presenza di più di un centinaio di dimostranti. E non solo da Jesi o dalle Marche, ma anche da Gubbio, Perugia, Ferrara, Bologna, Arezzo, tutti piccoli azionisti della vecchia BM.

«Andremo avanti – ha detto Stronati, che rappresenta 1.300 iscritti – con le pratiche giudiziarie e le azioni di pressione perché deve essere chiaro, una volta per tutte, che non siamo speculatori ma risparmiatori e qualcuno è stato completamente rovinato dal decreto “salva banche”. I nostri soldi li rivogliamo tutti, senza elemosine di stato».

Dimostranti sono giunti anche da Gubbio, Perugia, Ferrara, Bologna, Arezzo, tutti piccoli azionisti della vecchia BM (foto CriCo)

Dimostranti sono giunti anche da Gubbio, Perugia, Ferrara, Bologna, Arezzo, tutti piccoli azionisti della vecchia BM (foto CriCo)

Stronati si è concesso alle telecamere delle varie tv che hanno invaso corso Matteotti, con la parte del leone fatta da Mediaset, nei vari tg della rete, confezionando vari servizi sin dalla mattina.

«Con  l’ad di NBM, Luciano Goffi, ci sentiremo, in quanto ha invitato le associazioni ad un incontro ma non so dire ancora quando. Intanto starò via sino al 9 di questo mese. Vedremo. Sentiremo cosa ha da dirci, andare non costa nulla anche se qualcuno non ripone alcuna fiducia in questo incontro. Una cosa è certa, non credo che cercherà di vendermi azioni…».

“Vittime del salva banche” e “Azionisti privati della Banca Marche spa", le associazioni del sit-in

“Vittime del salva banche” e “Azionisti privati della Banca Marche spa”, le associazioni del sit-in (foto CriCo)

Le storie dei piccoli azionisti sono uguali per tutti e per tutti, in attesa del decreto del ministero dell’economia che dia una risposta certa alle esigenze di chi ci ha rimesso con l’azzeramento delle proprie azioni, «è stata una comica il come sono state vendute azioni e obbligazioni subordinate e, adesso, con il risparmio che è stato toccato al cuore, si è creata tensione sociale con un deterioramento preoccupante nella fiducia verso le istituzioni».

I soldi ci sono «basti solo pensare, tra l’altro,  a chi rileverà la bad bank – la vecchia BM – che ha un valore, in crediti deteriorati, di 8 miliardi, svalutati in via eccezionale sino al 17,2%, un valore troppo basso, cioè a 1,5 miliardi. Un affare per chi ci metterà sopra le mani. Ecco, noi diciamo che i  due/tre miliardi di guadagno che sicuramente ci saranno, non debbono andare tutti in tasca agli affaristi ma debbono servire anche per gli indennizzi».

Il tutto mentre in occasione delle dirette tv i partecipanti si raccoglievano per urlare tutta la propria rabbia all’indirizzo di chi è stato causa di questa situazione, governo compreso. E sono state parole pesanti.

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