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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

AUTUMN IN JESI

Toc toc. Chi è? L’autunno. Eccolo qua: bombe d’acqua d’improvviso, quel freddino infingardo che te costringe alla canottiera, il cane del vicino che piscia frettoloso all’orizzonte…aah, quanto romanticismo nell’aria! Era estate fino a ieri, mi scolavo spritz ghiacciati al tramonto cullata dalle onde, adesso la mattina mi verrà a dare il buongiorno quel bel grigio-pirla stile risaia del Monviso sussurrandomi: “Vai…vai a lavorare, se ce la fai!” …quanto sei simpatico, umano e comprensivo, grigio-pirla che mi svegli la mattina. Ma sto resistendo, perché nelle mie vene scorre ancora qualche goccia di mare e perché il prossimo sarà un weekend lungo col ponte grazie alla festa del patrono. Certo, dopo il 22 settembre, tocca pensa’ seriamente al suicidio. Già vedo Halloween strizzarmi l’occhiolino in lontananza. “Dolcetto o scherzetto?” …“Eh?!”… “Dolcetto o scherzetto??”…Ma cosa vuoi da me, piccolo nano travestito da zombie, già sei brutto al naturale, pensa con la faccina pitturata da teschio. Ma perché non giochi alla playstation invece di disturbare la gente che cammina per strada? “Signora…signora…happy Halloween!”…Adesso ti faccio diventare davvero uno zombie e poi vediamo se mi chiami ancora “signora”! Ma si può far girare un figliolo in tunica nera con una falce in mano? Io mi immagino la scena: “Mamma-mamma voglio mascherarmi!” “Da cosa, tesoro?” “Da MORTE” “Va bene, amore di mamma”Voi non state bene, non state bene per niente. Sì, lo avete capito, la stagione delle castagne mi rende amabile e tollerante. Ho sempre un sorriso pronto per tutti: per te, vecchietto con la coppola che guidi la Panda a 20 chilometri orari in mezzo alla carreggiata…per te, cassiera con la prescia che mi lanci le vivande a razzo sul rullo…per te, postino con il casco giallo che mi citofoni alle 8 di sabato per portarmi l’avviso di scadenza della terza rata del condominio. Io vi amo, persone che componete i lunghi giorni grigio-pirla di questo autunno che incombe e lascerò che il mio buon umore scenda sui vostri volti silvani, sulle vostre mani ignude, sulla favola bella che ieri t’illuse, che oggi mi illude, oh Ermione. E piove, piove sul pineto, piove sul canneto, piove sulle porche madosche impestate, piove sui ciufoli sfranti. Vi prego, se anche voi un po’ mi amate, regalatemi una valigia piena di soldi e abbandonatemi su un atollo della Polinesia. Ecco, lettore bislacco della domenica col deretano incollato al divano, dopo queste righe un po’ così in cui sono passata dal cane che piscia ai ciufoli, se ti stai chiedendo: “Ma questa s’è svuotata un barattolo di psicofarmaci?”. La risposta è: “No, purtroppo niente droga”. Dico “purtroppo” perché la tentazione di farmi un fungo allucinogeno, lo ammetto, mi viene spesso. Ma questo delirio è tutta farina del mio sacco, modestamente. Per stordirmi solo metodi naturali. Ieri, ad esempio, mentre fuori pioveva che Dio la mandava, ho passato al setaccio Kiko, Acqua & Sapone e Tigotà. Lo shopping compulsivo di cosmetici mi dà un trip pazzesco. Perché in queste catene a buon mercato costa tutto poco e allora riempio buste e buste di roba e anche se prosciugo il conto corrente non mi sento affatto in colpa. In più parlare di trucchi con le commesse mi svuota la testa. Ma ci devo andare piano co’ sta fuffa cerebrale…aho, specie de ‘sti tempi per me è roba forte. Sempre ieri, infatti, nel reparto vegan, mentre la tipa mi descriveva le componenti vitaminiche della maschera bio-marina ristrutturante alla passiflora, sono caduta in catalessi. Il corpo era lì, tra lo shampoo anti-age e l’intimo lenitivo, ma lo spirito è volato via e la mente…aah, la mente…booh. Lei parlava e per un po’ ho fatto sì con la testa, poi le frasi hanno iniziato a galleggiare senza più arrivare alle orecchie, è piombato il vuoto e mi sono persa. In questo periodo a cavallo tra una stagione e l’altra sono così: rarefatta, falsamente perspicace e totalmente alla deriva…tipo Flavia Vento davanti a Zichichi che le spiega le origini dell’universo. Forse perché d’autunno si sta come sugli alberi le foglie…cioè: con una mano davanti, un Tigotà di dietro e un vecchietto con la Panda tra le palle. Ma domani è un altro giorno, diceva Rossella O’Hara mentre si spupazzava Clark Gable. E se l’ha data via col vento lei, chi siamo noi per non sbaruffarci un bel baffone?? Chi è contrario alla baruffa, chi francamente se ne infischia e chi si depila la baffona, parli ora o taccia per sempre. Signore pietà, Cristo pietà, amen.

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