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Jesi

diVENERDÌ PENSIERI E PAROLE IN PILLOLE

LA PANCHINA ROSSA

Una panchina rossa nel cuore del centro storico Jesino, tra sanpietrini, intonaci segnati dal tempo e qualche aiuola. Un rosso acceso, di quelli che catturano l’attenzione.

L’idea di usare una simbologia per tenere i riflettori sempre accesi su uno dei mali più atroci di questo “terribile e intricato mondo”: la violenza sulle donne.

L’accerchiamento nei confronti dei malvagi inizia togliendo loro la sensazione rassicurante di invisibilità, e dimostrando di non avere più paura.

Ora, questa sgargiante panchina, non può restare semplice icona di una bella iniziativa voluta da donne battagliere e passionali; abbiamo il compito di fargli assumere forme di vita.

In tanti, femmine e maschi, dovranno sedersi per riflettere, guardare al futuro, abbracciarsi, baciarsi e magari sussurrare il sospirato e intenso “ti amo”. Fotografarla ed esibirla con orgoglio. Piccoli gesti per cambiare il mondo.

 

CON MICHELE NEL CUORE

Michele ScarponiNon conoscevo personalmente Michele Scarponi, ma lo sentivo amico.

Abbiamo passato tanti pomeriggi “insieme”; io sul divano a godermi il fascino delle grandi tappe di montagna, lui a pedalare con tanta fottuta fatica per regalare spettacolo. Quando la strada iniziava a salire, Michele non tradiva le attese. Corridore generoso e instancabile, uomo leale e con un sorriso contagioso. Amato dai grandi campioni, dai ciclo amatori, o dai semplici appassionati come me.

La “Tirreno – Adriatica” quest’anno è dedicata a lui, e lunedì il gruppo passerà per le strade di Jesi. Pochi istanti per veder sfrecciare un plotone colorato, e sentire il rumore inconfondibile delle catene. Non si paga il biglietto e non ci sono postazioni d’onore, perché il ciclismo nonostante gli scandali e la piaga del doping, continua a sfidare la modernità e resta fedele alle proprie regole. Andando oltre ai soliti mugugni per denunciare la situazione della viabilità temporaneamente mutata, basterà fermarsi qualche minuto su un marciapiede, ed applaudire gli atleti. Sarà il modo migliore per ricordare e rendere omaggio al grande Michele.

 

LA NEVE SOCIAL

Tra le tante parentesi aperte, sono giunto ad una conclusione: la neve stimola l’utilizzo dei social, e forse è stato Zuckerberg a farla scendere copiosa anche dalle nostre parti.

Qualcuno ha usato Facebook per insultare pesantemente il Sindaco, reo di aver ordinato la chiusura della scuole. Per fortuna il Primo Cittadino ha usato l’ironia per seppellire isterismi e maleducazione. Molti si sono esibiti in pose plastiche con pala in mano, da postare con soddisfazione. Ho contato poco meno di dodicimila foto di Piazza della Repubblica imbiancata, prima di arrendermi. I più temerari si sono lasciati andare alla cronaca minuto per minuto, notte compresa, della situazione in Via dei ciclamini, al 33. La sfida per aggiudicarsi il premio “giardino più innevato” e battere quella smorfiosa che abita dall’altra parte della città, è stata agguerrita fino all’ultimo fiocco. Con la fine delle nevicate, è sembrata svanire la mania compulsiva del clic, ma i resti del Burian sono rimasti nelle strade, dove sono comparse delle vere e proprie voragini, che vanno a far compagnia a quelle già presenti dal 2012, che si aggiungevano a quelle del…. Un modo per ricordarsi le annate nevose e pubblicare le vecchie foto.

 

AL VOTO , AL VOTO !!!

Non ho alcun problema a raccontare che le Domeniche elettorali, con i rituali che si portano appresso, mi piacciono e non poco. Sin da piccolo i genitori mi portavano al seggio, e i nonni indossavano il vestito buono, perche il voto “è una cosa seria”. La mia giornata di voto è iniziata all’Ufficio Elettorale, in quanto la mia tessera era stata completata con tutti i bollini. Nessun premio e tanto tempo per ritirare la nuova, ma le questioni burocratiche sistemate all’ultimo hanno un grande fascino. Scopro che ci sono tanti sbadati come me, ma con una macchina organizzativa perfetta, i dipendenti Comunali riescono a sbrigare la pratica in pochi minuti. Esco soddisfatto, mi appunto che dovrò fare un elogio a questo Ufficio nella mia rubrica, e via al voto. Per entrare definitivamente nel clima giusto, scambiando qualche opinione con i rappresentanti di lista fuori dalla scuola. Per “fortuna” il Ministero dell’ Interno  ha escogitato un meccanismo anti frode piuttosto complesso, e alle 9,30 la fila è già cospicua. L’occasione è ghiotta per discutere di meteorologia e della prima cosa palesemente inutile che mi passa in testa. Arriva il mio turno. Consegno documento e tessera intonsa, quel “può votare” suona dolcemente alle mie orecchie, mentre ricevo la mitica matita marroncina. Una croce, anzi due, e diverse imprecazioni per la chiusura delle schede. Hanno tolto il gusto di inserirle direttamente nell’urna , ma sono felice ugualmente. Ho esercitato un Diritto, e compiuto un dovere.  Nel pomeriggio, con l’aiuto del mio sondaggista di fiducia Best Pigliapoco, stilo le previsioni sui risultati finali, che alle 23,01 finiranno puntuali nel cestino. Cena leggera, maglietta, pantaloncini e borraccia. Che la maratona con Enrico Mentana abbia inizio. Per le analisi, le prospettive e gli scenari post voto, vi do appuntamento alla prossima settimana, quando forse sarò arrivato al traguardo.

 

Marco Pigliapoco

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