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JESI PROGETTO ARCI SERVIZIO CIVILE: LA MEMORIA COME STRUMENTO DI EDUCAZIONE ALLA PACE

JESI, 24 maggio 2018 – Nove sedi di “ARCI Servizi civili” impegnate in un progetto nazionale denominato “La memoria come strumento di educazione alla pace”.

Oltre a quella di Jesi partecipano all’iniziativa le sedi di: Roma, Bologna, Viterbo, Genova, Torino, Lombardia (Milano), Vicenza e Piombino.

Le finalità di questo progetto, come ben si evince dal titolo datogli, sono quelle “di contribuire alla promozione della Pace e della Memoria, ricercando materiali ed informazioni utili per l’aggiornamento dei propri canali di comunicazione e per la realizzazione di attività culturali”.

Il progetto è stato presentato questa mattina in Comune dal responsabile jesino di Arci Servizio Civile, Stefano Squadroni, presenti Giulia Badiali Olp, Irene Catani e Luca Tavoloni, i due volontari che curano il progetto. Oltre ai diretti interessati erano presenti il prof. Ero Giuliodori, che ha contribuito a coinvolgere gli studenti dell’Istituto “Cuppari” nel progetto e l’assessore alle associazioni, Paola Lenti.

Il progetto, è stato detto dai vari protagonisti, è suddiviso un quattro parti; la prima è finalizzata “all’acquisizione di conoscenze specifiche su temi di carattere storiche” per acquisire la maggiore conoscenza sugli eventi che hanno coinvolto l’Italia nel corso della seconda guerra mondiale; successivamente tale ricerca ha riguardato quelli che hanno interessato le Marche. “Parte integrante del progetto – è stato detto – è stata la formazione specifica di cinque giorni presso la sede Arci Servizio Civile nazionale in cui abbiamo delineato le modalità e le tempistiche su come sviluppare il progetto”. La seconda parte del lavoro svolto dai volontari è consistita nel redigere un questionario che poi è stato sottoposto a circa una settantina di giovani studenti. In pratica il questionario è servito per comprendere le emozioni suscitate dagli eventi di oltre 70 anni or sono. La terza parte del progetto ha voluto comprendere come gli organi di informazione locale, in particolare sui due quotidiani più diffusi in zona, hanno trattato i temi della liberazione e della Shoah. Ora al gruppo di lavoro non manca altro che “trarre le conclusioni dei precedenti lavori”. “Non avendo avuto l’occasione di entrare nelle scuole – hanno concluso – il nostro lavoro sarà la base sulla quale poggerà quello dei nostri futuri colleghi”.

Sulla necessità di far conoscere questo particolare periodo storico della nostra Italia e del nostro territorio è stato sottolineato nell’intervento del prof. Giuliodori e sempre sul tema della memoria storica si è concentrata l’attenzione della Lenti che ha lo definito “tema interessante da far conoscere alle generazioni”; in particolare a quelle che non hanno avuto modo di “vivere” quei giorni attraverso il racconto di qualche familiare o dei superstiti.

s.b.

 

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