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LETTERE & OPINIONI JESI, LA CONSULTA DELLA PACE ADERISCE ALL’APPELLO ‘MAI PIU’ FASCISMI’

JESI, 19 maggio 2018 –  La Consulta per la Pace di Jesi, da sempre impegnata sui temi della pace e della difesa dei diritti umani, prende atto dell’aumento di fenomeni xenofobi e razzisti nel nostro territorio così come nel resto d’ Italia.

Quello che vorremmo sottolineare è la nostra preoccupazione verso questi accadimenti che stanno diventando delle realtà, con forze politiche, ancora e per fortuna, minoritarie che raccolgono l’eredità di un’ideologia, il fascismo, che tanto terrore e dolore ha recato al nostro Paese.
Leggiamo, da più parti, l’appello del mondo della politica, sindacale, religioso e sociale, a difendere la nostra Costituzione, il baluardo per eccellenza, che recita, nella XII Disposizione transitoria e finale, “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

Ma citare e difendere la nostra Costituzione non è più sufficiente. Occorre un impegno sempre più concreto in azioni quotidiane che divulghino la cultura della pace, la difesa dei diritti degli ultimi, la parità sociale e la solidarietà, impegni che la Consulta per la Pace di Jesi, da quasi 20 anni, promuove con le attività delle associazioni aderenti.
Di fronte a questi scenari di estrema durezza ed intolleranza, ci sentiamo di aderire moralmente e fattivamente all’appello promosso da più di 20 associazioni a livello nazionale, denominato “Mai più fascismi” intendendo con questa parola non solo il fascismo in sé ma anche tutte le altre forme di dittatura e di violazione della libertà dell’individuo.

L’attività della Consulta è mirata soprattutto ai giovani che, attraverso testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle gli effetti di questi regimi dispotici, vengono stimolati a riflettere, per non dimenticare, affinché queste cose non accadano mai più.
Particolare il lavoro svolto nelle scuole dove divulghiamo la cultura della solidarietà, oggi più che mai necessaria di fronte alle grandi e difficili questioni dell’accoglienza e dell’immigrazione.
Proprio il fenomeno migratorio, gestito faticosamente dallo Stato, in continuo aumento negli ultimi anni, viene preso a pretesto dalle fazioni politiche nascenti, di cui sopra, per agiti violenti e persecutori verso persone che fuggono da realtà di guerra, fame e povertà.
L’aumento di discriminazione e intolleranza, soffiate ad arte da una certa parte politica fa sì che siano nate realtà estremiste che inneggiano al fascismo e ad una sorta di dovere di difendere la razza.
Sono cose che ci riportano indietro nel tempo, a guerre internazionali e interne in cui milioni di persone sono morte e tantissime hanno dato la propria vita per donarci la libertà di oggi. Proprio per condannare tutto questo la Città di Jesi ha aggiornato il suo Statuto dove vengono ricordate, nell’Art. 4, le sue radici democratiche e i principi ispiratori basati sui diritti inviolabili della persona.
L’attività amministrativa, politica e sociale è stata sempre improntata a questi principi fondamentali. Guai se queste pietre basali vacillassero ai giorni nostri, in nome di un travisato diritto all’espressione di tutti.
Non ci può essere giustificazione di fronte ad episodi inquietanti che alimentano odio e divisione, anche a casa nostra.
Concludiamo ribadendo l’importanza della nostra adesione all’appello “Mai più fascismi”, che sancisce, ancor di più, l’impegno quotidiano di tutte le associazioni della Consulta verso la cultura della pace, della fratellanza e dell’integrazione fra i popoli.

Paolo Gubbi Coordinatore della Consulta per la Pace di Jesi

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