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LETTERE&OPINIONI SULL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA DI MOIE

MOIE, 3 marzo 2018 – La sentenza del Tar che ha respinto i ricorsi contro l’ampliamento in verticale della discarica “La Cornacchia” di Moie si basa sulla legge che consente di ampliare del 30% le discariche esistenti senza tenere conto dei criteri localizzativi. In pratica la legge vieta di realizzare una discarica di rifiuti speciali a meno di 2 km dai centri abitati, evidentemente perché pericolosa per la salute umana, ma non vieta di ampliare in modo consistente una discarica già esistente anche se sta a poche centinaia di metri da paesi e da plessi scolastici. Lasciamo a voi ogni commento sulla logica e la morale di simile legge approvata dalla giunta regionale delle Marche.

Senza entrare nel merito della sentenza, come ci auguriamo invece  facciano i comuni di Castelbellino e Monte Roberto con il ricorso al Consiglio di stato, rimaniamo fortemente contrari ad un ampliamento che aggiunge quasi 200 mila metri cubi di rifiuti sopra delle vasche progettate per contenerne molti di meno.

Sulla sentenza hanno pesato anche il parere dell’Asur e Arpam che è diametralmente opposto a quello dato un anno prima in occasione del procedimento per l’ampliamento in orizzontale della discarica. Ma che cosa è cambiato? Sono stati fatti degli studi appositi per verificare lo stato della salute delle popolazioni che da trent’anni vivono nel possibile raggio di ricaduta ambientale della discarica? Sono stati pubblicati i dati del registro dei tumori? Nulla di tutto questo.  Asur e Arpam avevano firmato un documento congiunto che metteva  in guardia sul rischio di nuovi e aggiuntivi pressioni ambientali su un’area già interessata da una serie di criticità.

Nessuna valutazione dell’impatto sulla salute umana della discarica La Cornacchia è stata fatta, il Sindaco di Maiolati Spontini e la sua giunta hanno deciso di spendere soldi pubblici, tanti soldi pubblici sicuramente più di quelli che servirebbero per un’indagine epidemiologica, per pagare gli avvocati nelle varie cause contro i comuni confinanti e i cittadini ed imporre l’ennesimo ampliamento della discarica.

I lavori per il completamento del registro dei tumori, che doveva fornire i primi dati significativi, sono stati sospesi  forse per mancanza di fondi. Da anni la regione Marche temporeggia e non finanzia adeguatamente uno strumento fondamentale per la conoscenza e la prevenzione delle patologie tumorali. Da decenni il registro tumori è attivo in tante regioni italiane è ancora muto nelle Marche. E vorremmo sbagliare, ma secondo noi non è un caso…a chi fa paura la realtà cruda dei numeri? Spazzerebbe via le tante rassicurazioni fondate sul nulla?.

Poche settimane fa, il Sindaco con la sua giunta ha emesso un comunicato in cui sosteneva che il comune sta prendendo tutti i provvedimenti per uscire dalla dipendenza finanziaria dalla discarica che è comunque in fase di esaurimento e che chiuderà intorno a giugno del 2019.

Rimaniamo fermi a quanto dichiarato dal Sindaco e dalla  sua Giunta  sulla  chiusura entro il 2019, come  un impegno.

Comitato Difesa Diritti Civici

 

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