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Cronaca

COSTUME&SOCIETÀ DONNA MULTITASKING? NO, GRAZIE: PENSARE COME UN UOMO, QUESTA SÌ CHE È VITA!

A fine anno molte persone si pongono degli obiettivi da raggiungere, anzi importanti decisioni vengono procrastinate proprio per dar loro una scadenza universalmente visibile e condivisibile.

Oggi a quarant’anni posso dire di essere a una svolta epocale, ho capito come affrontare questo disagio che mi attanaglia, questo prepotente bisogno di cambiamento annuale.

Rispetto agli anni precedenti sono più preparata, ho giocato d’anticipo.

costume1Care e preziose donne multitasking, iniziate a pensare come un uomo e la vostra vita non sarà più solo una strada in salita. E dopo aver pensato come un uomo, agite come un uomo. Proverete l’ebrezza di avere spazi vuoti nella mente, spazi impenetrabili in cui nessuno osa entrare.

Alzatevi da tavola, all’improvviso, sedetevi sul divano e lasciatevi ammaliare dalla tv, sguardo fisso e orecchie tappate, fate finta che i figli non ci siano e che non ci siano nemmeno piatti la lavare…fate esattamente come i vostri uomini. Il segreto è non esserci, a un certo punto altri agiranno per voi.

E poi se mentre state cucinando, rispondendo ad una telefonata di lavoro, aiutando i vostri figli con i compiti, qualcuno vi chiederà una quarta cosa da fare, fingete di non riuscirci e dite: non posso fare più di tre cose per volta! L’uomo, nato e programmato per la monoazione e il monopensiero, come potrà non entrare in empatia con voi?

Ecco come questi differenti modi di pensare possono ripercuotersi in un ordinario ménage familiare.

Mio padre, a me fa una gran tenerezza. Sistematicamente, quando mia madre esce gli affida sempre un compito, un sottile modo per non smettere mai di esercitare il controllo su di lui. Un esempio? Mi raccomando – gli dice – di “guardare” il sugo. Lui prende una sedia si siede davanti ai fornelli e guarda letteralmente il sugo. E’ assorbito totalmente dal suo incarico, ma se sul fornello c’è anche una padella con della verdura che sta per bruciarsi non prende alcuna iniziativa. Perché? Primo perché semplicemente è concentrato sul  sugo e non si accorge della verdura (una sintesi perfetta tra mono azione e mono pensiero) secondo perché non rientra nel compito che gli è stato affidato. Molti uomini diranno: ma no! Che esagerazione! Riparliamone tra qualche anno…

Questo è il frutto di un pensiero lineare, pulito, che non si fa distrarre. Non dite mai a vostro marito di guardare i bambini e la cena sul fuoco, non pretendete l’impossibile, chiedetegli una cosa sola e non vi deluderà più.

costume3Vogliamo parlare di quando avete l’influenza?! Inizialmente, lui pensa che stando a casa potrete dedicargli maggiori attenzioni, ma poi si rende conto che state veramente male e allora cominciano i guai. Poverino, è perso. Arriverà sicuramente più tardi, dopo una dura giornata di lavoro al Comune o in banca, e voi lì a pensare: che insensibile, lo fa apposta! No, non lo fa apposta. Guardare in faccia alla realtà gli fa troppo male, sa che dovrebbe fare qualcosa di più, ma nel dubbio, nell’imbarazzo di dover scegliere cosa fare e preso dalla paura di sbagliare, sceglie di non fare niente.

E se poi, gli chiedete di comprare qualcosa per cena alla “Fornace” o all’ ”Arcobaleno”?

costume2Al supermercato gli uomini da soli mi fanno letteralmente pena. Li osservo vagare orgogliosi lungo le corsie, il carrello condotto con la stessa fierezza con  la quale guiderebbero un’auto da corsa, poverini! Ancora non sanno cosa li aspetta a casa: una solenne lavata di testa perché ancora non hanno capito come si fa la spesa. Tutti sono tacciati di comprare sempre e solo cose inutili e in quantità sproporzionate. Da un lato tornano bambini, dall’altro il supermercato da luogo ludico si trasforma in un posto in cui affermare la propria virilità al riparo dagli occhi fulminanti delle mogli che li guardano come idioti solo perché sbagliano la marca dei cereali.

Ma io dico, allora, perché noi maestre di vita e di spesa non diciamo loro semplicemente compra bistecche e patatine per cena?

A questo punto, siete pronte per guardare letteralmente il mondo e le persone con gli occhi di un uomo.

Quante volte vi è capitato di passeggiare a braccetto con vostro marito, lungo corso Matteotti di sabato sera, e sentire improvvisamente la rabbia salire dentro di voi? Lui con la massima nonchalance ruota il capo attratto da una forza magnetizzante verso una bella (a volte nemmeno tanto!) donna che gli passa vicino. Quindi, non uno sguardo fugace, ma la testa ruotata di almeno 90 gradi, bocca leggermente aperta e sguardo incantato.

Non cedete più alla tentazione di un acquisto compensativo!

costume4Almeno una volta fatelo anche voi, lasciate da parte delicatezza, eleganza e savoir faire, uccidetelo con la stessa moneta: lo sguardo! Fingete di essere rapite dal magnetismo dell’uomo che vi passa vicino. Al vostro quarto o quinto maldestro tentativo, vostro marito se ne accorgerà, ma non rimarcherà la cosa, cercherà solo di controllarsi un po’di più e vi spiegherà in modo casuale che un uomo è costretto a guardare in quel modo solo perché non può resistere a certe provocazioni femminili: calze, tacchi, scie di profumo, capelli al vento… E concluderà: «Per voi donne è diverso, siete superiori»!

Per anni sono stata un’adepta della scuola di pensiero che vanta la superiorità femminile su quella maschile. Che fatica, ho abiurato! Mi sbagliavo alla grande: gli uomini sono molto, ma molto furbi…sanno risparmiarsi! E i tanto decantati modernissimi prodigi della donna multitasking? Non sono altro che una arguta invenzione maschile per fare sempre e solo il minimo sindacale previsto dal contratto sociale che lega ogni uomo a ogni donna.

Ecco il mio regalo di Natale per voi lettrici di Qdm: provate e riprovate, liberate gli angoli della vostra mente, fate rigorosamente solo una cosa per volta e soprattutto pensate una cosa per volta, ma ricordate sempre che in fondo in fondo – usando le parole della grande grande Mina – «gli uomini sono fatti di briciole che solo l’orgoglio tiene su».

 (Crico)

 

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