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Cronaca

FABRIANO CONFRONTO DEI CANDIDATI SINDACO AL CIRCOLO ARCI, TENSIONE TRA D’INNOCENZO E SCATTOLINI

FABRIANO, 19 maggio 2017 – Va in archivio un nuovo confronto tra i candidati alla corsa per Palazzo Chiavelli. Questa volta la sfida a 6 si è svolta (ieri sera 18 maggio) all’interno del Circolo Arci “Il Corto Maltese”.

Un incontro partecipato oltre ogni aspettativa, con molti fabrianesi rimasti ad ascoltare il confronto all’esterno del circolo tanto era pieno di curiosi all’interno. Ancora una volta un dibattito per discutere di programmi e di come “risolvere il problema” Fabriano. Ricette diverse, stili agli antipodi e sensibilità che sono state declinate ad un pubblico attento e partecipe.

Ad aprire le danze Crescenzo Papale, candidato sindaco del PCL, che ha ancora una volta ribadito la necessità di mettere in pratica la “piattaforma” del proprio partito e ripartire dai lavoratori. “Solo una rivoluzione in comune può cambiare le cose. Devono andare via tutti e lasciare spazio ai lavoratori.  Governino loro. Noi siamo contro tutti i partiti e siamo per abbattare il patto di stabilità. Non saremo mai a fianco del PD e con i lavoratori faremo resistenza per sostenere le loro battaglie”. Di stampo totalmente opposto le ricette proposte da Giovanni Balducci, candidato espressione del PD e di 3 liste civiche: “Voglio che sia chiaro che quello che faremo una volta finite le elezioni sarà fatto insieme – ha spiegato – Ci sia partecipazione all’attività amministrativa con in comitati di quartiere e di frazioni. Questi ultimi però dovranno essere dotati di una certa autonomia economica. E poi il lavoro: abbiamo perso molto, ed il centro di imprenditorialità diffusa che abbiamo in mente, sarà un contenitore di idee per chi vuole aprire o potenziare le proprie attività. Non dobbiam lasciare indietro nessuno”.

“Non ci siamo proprioapre così la sfida Silvano D’Innocenzo replicando all’intervento di Balducci – per anni l’Amministrazione di cui avete fatto parte avete dimeticato le frazioni e quando dite insieme vi dimenticate di essere stati arroganti dimenticando tutto e tutti. Si parla tanto di centro storico, ma non pensate alle infrastrutture, dobbiamo creare le condizioni per farlo. Dobbiamo fare un patto per il lavoro, ma il lavoro non lo crea il sindaco, ma noi possiamo creare le condizioni per promuoverla”. Lavoro ed etica le priorità della Fabriano Progressista di Vinicio Arteconi: “Associazionismo da non lasciare indietro, bilancio partecipativo e riprendere gli impegni dei comitati di quartiere che questa amministrazione agli sgoccioli ha dimenticato. Riprendiamoci il Montini, bloccheremo l’asta e lo daremo in gestione ai giovani e all’associazionismo. Noi vogliamo riaprire l’Università e non dimenticheramo i valori che ci portiamo dentro dalla Resistenza e che oggi viviamo”.

“Noi vogliamo cambiare tutto, dobbiamo riprogettare la macchina amministrativa – approccia la discussione il candidato del Movimento 5 Stelle Gabriele SantarelliFabriano deve tornare ad essere una città normale, e chi parla di comitati di frazione o quartiere sappia che questi sono già previsti dallo Statuto, così come bilancio partecipativo. Ecco perché non è una città normale, e quindi cercheremo di farlo attuare con qualche piccola modifica. E’ un punto di partenza fondamentale, così come un comune che possa agire nella legalità”. A chiudere la sfida il candidato del centrodestra unito Vincenzo Scattolini, che ha ribadito il concetto espresso pochi giorni fa durante la presentazione della lista di Fratelli D’Italia – An: “Fabriano esce da 50  anni di dittaura, le imprese artigiane crollano di numero e ci sono sempre più disoccupati e rendiamo conto che dobbiamo puntare sul lavoro, ma dobbiamo sopratutto ascotlare i bisogni di Fabriano. Giovani ed imprese. So che sarà difficile, ma il problema del lavoro se affrontato in maniera unitaria sarà più facile da battere. Chi vuole spiegare bisogni e necessità troverà in noi orecchie attente”.

 

Momenti di tensione vera tra Vincenzo Scattolini e Silvano D’innocenzo: la questione “Forza Italia” è ancora viva, con D’Innocenzo che svela i retroscena di una mancata “unità” e la telefonata dell’Ex Ministro Altero Matteoli che chiedeva un accordo con i partiti più simili a Forza Italia. La richiesta di un giovane (indicato Alessando Gentili ma, come ha poi proseguito, rifiutato da Roma) che non viene ascoltata ed una lista civica per sparigliare le carte e rilanciare.  E poi la lotta per il “simbolo” di Forza Italia con D’Innocenzo che contesta punto su punto quanto dichiarato da Belardinelli e incalzando Vincenzo Scattolini con una domanda diretta, quasi brutale: “Vincenzo Scattolini ce l’hai il simbolo di Forza Italia?”

 

 

Stizzita la risposta del candidato Vincenzo Scattolini espressione di Lega, Fratelli D’Italia – An ed una civica con sostegno di Dc ed elementi di Forza Italia: “Hai disturbato fino alla fine, hai disturbato sempre, dall’inizio. Sei un buffone. Sai cosa ti dico? Di quel partito che tu dici di rappresentare preferisco starne lontano”.

Non si ferma così la polemica – questa volta a distanza ravvicinata – tra i due candidati che non hanno risparmiato frecciate l’uno verso l’altro e che sicuramente proseguiranno la sfida anche nei prossimi giorni.

Ma le sfide tra i candidati non finiscono certo qui, perché stasera a partire dalla ore 21 presso la sala Ubaldi ci sarà una nuova sfida questa volta proposta dalla CNA. Un vero e proprio “question time” per chiedere quali idee e strategie i candidati vogliono mettere in campo, se eletti, per il bene dei cittadini e per quello del sistema produttivo.

(s[email protected])

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