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Cronaca

JESI ALLOGGI ERP, IL “MISTERO” DEL CANTIERE INFINITO: INTANTO L’IMPIANTO DI RISALITA È OFF LIMITS

carcerette1JESI, 16 giugno 2016 – Cantiere totalmente vuoto. E sotto gli occhi dei residenti e dei turisti che visitano quella parte caratteristica della città antica; insomma, uno spettacolo desolante: un vecchio palazzo “fasciato” di impalcature, un tetto che non si sa che fine abbia fatto ormai da mesi, cumuli di detriti e calcinacci, giardino parzialmente occupato da una gru e non solo.  Questa si che è una questione che necessita di una maggiore attenzione da parte dei nostri amministratori, anche se il responsabile della situazione non è direttamente il Comune, ma  l’Ente regionale per l’abitazione pubblica delle Marche (Erap). Ma non basta. E arriviamo alla ragione più importante che ci ha portato a riprendere il discorso sul Palazzo Pianetti. Fino a quando il cantiere della CoProLA (Consorzio di produzione lavoro artigiano) non sarà rimosso, l’impianto di risalita che collega via Bersaglieri a Piazza Sacco e Vanzetti  (giardini delle carcerette ndr) rimarrà inutilizzato, privando i potenziali fruitori di una comodità che, guarda caso, rappresenta pur sempre una spesa sostenuta da tutta la collettività.

carcerette3Come riportato nei giorni scorsi, i lavori di recupero dello stabile, che un tempo ospitava le carceri mandamentali, furono consegnati alla ditta aggiudicatrice dell’appalto il 24 gennaio 2013; il contratto prevedeva un tempo di 570 giorni per il completamento dei lavori. Questo significava che chi aveva vinto la gara d’appalto avrebbe avuto tempo fino al 17 agosto del 2014 per realizzare gli “8 alloggi di E.R.A.P. e locali ad uso diverso ricompresi nell’edificio denominato Palazzo Pianetti in Comune di Jesi”. Quel lungo tempo concesso, però, non è stato sufficiente all’impresa appaltatrice per portare a termine l’incarico assunto, né sono bastati tutti gli altri giorni intercorsi tra quell’agosto del 2014 e la data della seconda ripartenza, vale a dire il 28 gennaio del 2016, il giorno che, sul tabellone appeso all’impalcatura, risulterebbe essere quello della “consegna lavori”. Una ripartenza che molti non riescono a comprendere, visto che, apparentemente non è avvenuto nulla: stessa impresa appaltatrice, stesso importo a base d’asta, stesso ribasso. Le uniche differenze (anzi correzioni, visto che il tabellone è sempre lo stesso di tre anni or son) riguardano i nominativi del Direttore operativo e del Coordinatore per l’esecuzione.

Vi domanderete: ma perché la nostra testata Qdmnotizie  ritorna su quanto già fatto sapere nei giorni scorsi? Per una serie di motivi. In base a quale legge (ammesso che ne esista una) si prolunga il tempo per completare un’opera cambiando addirittura la data di inizio dei lavori (in precedenza si leggeva 24/01/2013 ed oggi 28/01/2016) e, conseguentemente, quella di ultimazione degli stessi (dall’agosto 2014 al luglio 2017). Altro interrogativo: per questo ritardo l’impresa è stata penalizzata economicamente? Se si, con quale principio? Ci sarà qualcuno che, finalmente, si deciderà a dare una risposta alle domande che si pongono i cittadini contribuenti?

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