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Cronaca

JESI FESTA DEL XXV APRILE, LE SCUOLE PROTAGONISTE DELLA GIORNATA DEDICATA AL 72ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE (FOTO GALLERY)

JESI, 25 aprile 2017 – Il coinvolgimento di alcune decina di studenti delle scuole media di Jesi (Leopardi e Savoia) e di Moie (Spontini) ha dato un volto nuovo alle celebrazioni cittadine del 25 Aprile. Non solo. I più anziani, infatti, auspicano che il coinvolgimento di questi futuri cittadini sia il presupposto valido perché la storica data non venga dimenticata.

Erano da poco passate le otto di stamani (25 aprile) quando in piazza Indipendenza, di fronte al Palazzo Comunale ed al vecchio monumento ai Caduti di tutte le guerra, realizzato nel 1884, c’è stato l’arrivo degli studenti, i loro genitori, gli insegnanti, i rappresentanti delle varie associazioni combattentistiche e d’arma, quelli dell’Anpi, le autorità civili e militari e quanti, successivamente, hanno partecipato ai vari momenti della cerimonia che si è articolata tra il centro cittadini, l’Arco Clementino, il Parco pubblico di viale Cavallotti, il corso Matteotti per poi ritornare di fronte al Comune.

Qui, di primo mattino, un brevissimo saluto del sindaco Massimo Bacci, al quale ha fatto seguito una coinvolgente esibizione degli alunni della scuola media “Giacomo Leopardi” che hanno realizzato un fiore i petali del quale ricordavano alcuni notissimi italiani vittime non tanto e non solo della dittatura nazifascista, ma anche di altre forme di arroganza e criminalità. Analoga azione celebrativa si è svolta in via Suor Maria Mannori, adiacente l’Arco Clementino dove il momento celebrativo è stato affidato agli alunni della scuola media “Duca Amedeo di Savoia”. Finita la prima esibizione, da piazza Indipendenza sono partiti i ciclisti (ragazzi, adulti e scorta, anche quelli arrivati da Maiolati Spontini) alla volta dell’arco Clementino e poi del Monumento ai caduti dei “giardini”. Anche quelli che avevano assistito ad entrambe le esibizioni dei ragazzi hanno proseguito alla volta del parco pubblico per assistere alla celebrazione eucaristica. Qui, oltre a tutte le autorità civili e militari, agli alfieri delle varie associazioni ed ai musicanti della Banda cittadina, anche un nutrito gruppo di cittadini che ha seguito in religioso silenzio tutta la liturgia nel corso della quale il celebrante, nel momento della predica, è riuscito a fondere egregiamente l’aspetto religioso della festa di San Marco a quello civile della Liberazione.

Dall’arco Clementino è poi partito il corteo che ha raggiunto nuovamente piazza Indipendenza dove il presidente provinciale dell’Anpi, Daniele Fancello ed il Sindaco hanno reso onore ai caduti per la liberazione della città.

Nel prendere la parola per l’ultima volta nell’ambito del suo mandato, Bacci ha ritenuto innanzi tutto ringraziare il suo vice, Luca Butini, “per essersi messo a servizio delle nostra comunità con straordinaria passione”. Non solo, il primo cittadino ha citato anche il prof. Claudio Sbaffi “inventore” del coinvolgimento degli studenti, dall’iniziativa “La Memoria va in bici per trasmettere i maniera diretta i valori che si celebrano attorno a questa Festa”. Sempre ricordando il succedersi delle celebrazioni nel corso dei 5 anni di guida della città Bacci ha rimarcato il coinvolgimento dei giovani e non solo; “da alcuni anni – ha detto – alla festa della Liberazione di Jesi, il 20 luglio agli Orti Pace, ci sono anche loro, famiglie straniere che hanno scelto di vivere nella nostra città e che hanno compreso, coinvolgendole, che il monumento ai Bersaglieri ha un significato profondo per la città che li ospita, perché ricorda il giorno del riscatto, della libertà, del ritorno alla democrazia. Quei valori che oggi sono un baluardo nell’accoglienza dei nuovi popoli”. Continuando il suo saluto Bacci ha richiamato alla memoria dei cittadini che 4 anni or sono , proprio il 25 aprile, Daniela Cesarini ha deciso di lasciare questo mondo; quella Cesarini che ha lasciato al Comune una eredità non indifferente.  Un intervento che qualcuno avrebbe creduto potrebbe essere mirato  ad una campagna elettorale in vista del rinnovo dei vertici politici cittadini, ma che invece è stato un invito all’unità, alla collaborazione ed a proseguire sulla strada della democrazia e del reciproco rispetto.

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