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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

DI SAN SETTIMIO E ALTRE PICCOLE COSE

A mio modesto parere, che peraltro condivido, c’è sempre un dirompente risvolto collaterale nelle cose che capitano e su quello bisogna puntare. Il bicchiere è mezzo vuoto? Accanto ci dev’essere la bottiglia. Ferie-mare-sole addio? Prova costume rimandata all’anno prossimo. L’estate è finita? Ci siamo tolti Despacito dalle palle. Quindi, dai, convinciamoci che tutto sommato l’autunno non è così male. Oggi è il 24 settembre e a Jesi camminiamo per le bancarelle della festa patronale: tra ombrelli, asciugamani e padelline antiaderenti, ecco i primi calzetti lunghi dopo mesi di zandule aperte. Apro una parentesi per un’urgente comunicazione di servizio: carissimi maschi dominanti, Adami senza costola, artigiani della qualità, sappiate che quando una donna vede un uomo con il fantasmino, il suo punto G emigra sotto i calcagni. Se poi, togliendovi i calzetti, avete dei piedi da cinghiale della Sila, allora il punto G diventa Z e tutto l’ecosistema ovarico interno si ricalibra su un alfabeto morse sottotitolato per i non udenti alla pagina 777 del televideo. Aho, i piedi so’ importanti anche per noi, mica solo per voi. Ci siete mai andati dall’estetista a farvi un pediluvio, una pedicure, un trattamento rigenerante alle ogne delle zampe posteriori?? Alzi la mano il maschio che con costanza e perizia si cura le fette da un professionista del settore. Ecco, nessuno, lo immaginavo. Cioè: noi…smalto ciliegia semipermanente su tacco dodici e voi…sandalo a strappo con micosi incarnita?? Poi dice che una se dà alla macchia! Comunque, su, non me fate incazza’ dopo dieci righe, che poi chi me legge dice che so’ la solita femminuccia esaurita, isterica e lamentosa…no no…per carità. Torniamo alle fiere (sì, a Jesi non è “la fiera” è “le fiere”, plurale, perché c’avemo l’imperatore e capimo un bel po’). Ahhh…San Settimio. La tradizione. Le fiere. La tombola. Eh già…la tombola. (Minuto di riflessione). Oh, a me la tombola m’ha proprio rotto i cojoni. Sì, lo so, non ho resistito, abbiate pazienza. Ma quella marsumaglia de gente che spigne…s’accalca…urla….oggettivamente: non se tollera più, dai. Come non bastasse, dopo n’ora che aspetti schiacciato come ‘na sardina, non fanno in tempo a sgaggià quei quattro numeri, che il solito culor…che il solito “fortunello” ha vinto. Aho: anni e anni, sempre lo stesso copione. Ma basta, cambiamo!…famo un rave, ‘na festa afro, chiamamo ‘na trentina de percussionisti brasiliani e scatenamo un mega carnevale del verdicchio dei castelli. Questa, sì, sarebbe una santificazione della festa come Dio comanda! Hai presente il sambodromo de Rio? Carri, chiappe nude, musica per strada per tre giorni de fila! Svecchiamo ‘sto mortorio! Damo aria al circondario! Coloriamo tutti i muri, case, vicoli e palazzi! Sempre a sta’ aggrappati come le scimmie alle stesse corde! E che madonna è?? Novità! Mutamento! Viva l’equinozio! A proposito di equinozio: lo sapevate che si rimane più incinte in questo periodo? Lo dico alle portatrici di tube di Falloppio che vogliono moltiplicare i pani e i pesci: sguinzagliate la marmotta, lucidate l’argenteria e, se è il caso, passate l’antiruggine. Che poi è un attimo che arriva l’inverno della roditrice, il Natale siderale dei follicoli castorini e bom: la tombola è fatta. Uuuh mamma…la tombola…il Natale…“Hai comprato i regali? Che fai a Capodanno? Anche a te e famiglia!”…no, m’arrendo, non je la posso fa’. La svolta collaterale delle cose oggi non la trovo. Eppure non chiedo tanto. Mi basterebbe la risposta a quei pochi basilari quesiti della vita: perché il piccione caga sul cofano sempre dopo che hai lavato la macchina? perché a Pasquetta piove? perché il carrello del supermercato va dove cazzo gli pare? perché appena esci dal dottore non ti ricordi più la posologia delle medicine allora leggi sul foglietto ma ti inculi alla grande perché sembra scritto da un sensitivo in trance? Perché quando ti chiamano e stavi dormendo continui a ripetere “no no…non stavo dormendo”? Ma soprattutto: al casello fai-da-te dell’autostrada, quale strana forza misteriosa – sebbene siamo adulti, vaccinati e assolutamente sobri – ci spinge a rispondere “Ciao” alla vocina registrata che ci dice “Grazie e arrivederci”??

Chi vivrà, vedrà (e io so’ miope).

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