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Cronaca

JESI IN UN LIBRO DI GIORGIO MANGANI LA RISCOPERTA DI ANGELO COLOCCI

JESI, 5 marzo 2018 – In un libro di Giorgio Mangani la riscoperta di un personaggio jesino che si fece valere ed apprezzare nella Roma della prima metà del XVI secolo.

Stiamo parlando di Angelo Colocci (Jesi 1474 – Roma 1549), rappresentante di una delle famiglie patrizie più in vista di Jesi che dopo essersi rifugiato a Napoli e poi a Roma riuscì ad entrare nella corte dei Papi quando questi portavano il nome di Giulio II della Rovere, Leone X e Clemente VII de’ Medici.

Proprio su questa figura ed il suo legame con artisti del calibro di Raffaello e Bramante – suoi conterranei marchigiani – e Michelangelo, oltre ai già citati Pontefici , riuscì ad emergere al punto di diventare un alto funzionario dell’amministrazione pontificia, legato a quelle eminenti personalità della cultura e dell’arte “e impegnato – leggiamo in una nota – con i suoi sodali nella riscoperta e nel recupero, in chiave politica e ideologica, della tradizione e del patrimonio ereditati dagli antichi. Una attività che si inseriva in un più vasto disegno squisitamente politico incardinato sulla volontà di stabilire una continuità tra il mondo greco romano e quello cristiano, stabilendo con questa corrispondenza l’incontestabile primato di Roma dei Papi, centro della cristianità universale”.

Secondo gli studiosi fu proprio lui, Angelo Colocci, “a ideare e sceneggiare il programma iconografico del ciclo di affreschi della “Stanza della Segnatura”, eseguiti da Raffaello Sanzio per gli appartamenti privati di Giulio II della Rovere tra il 1509 e il 1512, in particolare della “Scuola di Atene”. Su quest’opera raffaellesca è stata rinvenuta l’immagine del Colocci, rappresentato con un globo stellato sulla mano destra mentre si intrattiene con i sapienti del tempo.

Una vita, quello dello Jesino Colocci, ricca di momenti interessanti, sia sotto il profilo prettamente umano, così come quello delle esperienze artistiche e letterarie che lo hanno visto protagonista.

Tutto questo lavoro di ricerca e ancora molto di più, lo si deve a Giorgio Mangani che ha riportato le sue scoperte nel volume: “ La bellezza del numero – Angelo Colocci e le origini dello stato nazione”.

Venerdì prossimo, 9 marzo, alle ore 17,30, nell’Aula Magna della fondazione Angelo Colocci, in via Angeloni 3 i tanti segreti storici di Angelo Colocci saranno illustrati e approfonditi dallo stesso autore che al termine della conferenza stampa di presentazione dell’evento ha ringraziato il Sindaco di Jesi e l’Assessore alla cultura, Luca Butini, per il sostegno ricevuto.

sedulio brazzini

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