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Cronaca

JESI‬, IL J’ACCUSE SINDACATI IN TRINCEA: “AL ‘CARLO URBANI’ TAGLIATI 50 POSTI LETTO”

JESI, 1 maggio 2015 – Con i rappresentanti sindacali del personale sanitario operante nei vari presidi ospedalieri dell’Area Vasta 2 (Ancona, Jesi, Senigallia, Fabriano) abbiamo avuto la possibilità di affrontare alcuni problemi inerenti la struttura sanitaria di Jesi; quell’ospedale Carlo Urbani che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi della vecchia struttura del Viale. Così non è stato e ben lo sanno coloro che, loro malgrado, sono costretti a salire sul colle per sottoporsi ad esami, accertamenti, ricoveri. Già la struttura in se stessa è stata oggetto delle critiche più disparate: lunghi corridoi, scollegamento tra reparti, difetti di costruzioni iniziali e successivi. Oggi a tutto questo si va ad aggiungere il grave problema dei posti letto, già ridotti a seguito di disposizioni ministeriali e regionali ed oggi ridotti per un problema tanto risibile, quanto facilmente superabile: la carenza di personale. Ecco allora che, come è noto a tutti, dei circa trecento posti disponibili (299 per l’esattezza) ne sono disponibili e attivati soltanto 245, vale a dire 54 in meno, pari a circa il 20% del totale. I tagli effettuati riguardano tutti i reparti in generale, ma in due di questi la soppressione è stata tale da azzerarli. Ci riferiamo al reparto chirurgia ciclo breve, dove sono stati soppressi 16 posti letto, e medicina d’urgenza dove sono scomparsi 7 posti di degenza. Questi dati si riferiscono alla situazione esistente agli inizi di febbraio, ma a distanza di oltre due mesi la situazione non è cambiata. Cosa avverrà tra poche settimane, quando gli operatori della sanità usufruiranno (almeno sperano) dei un meritato periodo di ferie? Il già ridotto numero di posti letto utilizzati si ridurrà ancora?

Sono domande, queste, che si pongono i cittadini utenti, ma anche i rappresentanti sindacali con i quali abbiamo parlato; è il caso di Stefano Brutti rappresentante della Fials (federazione italiana autonomie locali e sanità), 4° sindacato in ordine di rappresentanza che non se la prende con qualche dirigente, ma con l’amministrazione di Area vasta 2. “Dobbiamo purtroppo anche noi ricorrere alle vie legali per avere quanto ci spetta anche in fatto di rispetto del contratto di lavoro e di relazioni sindacali”. Stessa situazione espressa anche da altri esponenti del sindacato.
(Sedulio Brazzini)

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