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ANCONA Giornata della disabilità: «Per rilanciare l’assistenza serve più impegno»

Lupini (Movimento 5 Stelle): «Un mondo purtroppo flagellato dalla precarietà»

 

ANCONA, 3 dicembre 2020 – La Giornata internazionale delle persone con disabilità, vuole spingere verso la piena partecipazione dei disabili alla vita politica, sociale, economica e culturale.

Ma nelle Marche la strada per l’uguaglianza, secondo Simona Lupini (Movimento 5 Stelle), psicoterapeuta e consigliera regionale, vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, richiede un ruolo molto più forte della Regione.

 «L’assistenza alle persone con disabilità è il cuore delle politiche sociali: in Commissione però, durante un incontro coi dirigenti dei servizi, abbiamo scoperto che meno del 20% della spesa socio-assistenziale marchigiana è garantito dalla Regione, il resto è affidato ai Comuni e ad altri enti. Di fatto, per avere una buona assistenza, devi essere fortunata e vivere in un Comune ricco, o con una particolare attenzione al tema, o che riesce ad attirare fondi europei  e nazionali»

Una disparità tra territori inaccettabile secondo la Consigliera Lupini, e che non a caso si intreccia con un altro tema caldo, quella della sanità

«Il benessere di una persona con disabilità tiene assieme una dimensione relazionale, quella che viene sviluppata con l’assistente sociale, e una medica: dobbiamo impegnarci, le esperienze ci sono già, per creare delle reti assistenziali, in cui operatori sociali e medicina territoriale lavorino fianco a fianco».

E un’attenzione particolare va riservata anche agli operatori, in prima linea per assistere le persone con disabilità, e più in generale al vasto mondo dell’assistenza sociale.

«Il mondo dell’assistenza purtroppo è flagellato dalla precarietà: un problema grave per gli operatori e anche per gli assistiti, che hanno bisogno di sviluppare una relazione di lunga durata per fare un percorso efficace»

La sfida non è soltanto fare nuovi investimenti, ma cambiare paradigma.

«Non spendiamo poco, nel settore sociale, anche se ci sarebbe sicuramente bisogno di più risorse, in particolare per stabilizzare gli operatori. Dobbiamo però cambiare il modo in cui si spende, costruendo percorsi integrati tra assistenza sociale e medicina territoriale, e riportando al centro dei finanziamenti al settore la Regione».

 Su questo tema, secondo la consigliera Lupini, finora nella Commissione Sanità e Politiche Sociali c’è un’ampia intesa trasversale.

«Mi batterò per colmare le differenze tra territori e garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini».

(Redazione)

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