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CINGOLI VITA DA SOCIAL, A SCUOLA CON LA POLIZIA POSTALE

Polizia Postale a Cingoli

L’Ispettore Raffaele Daniele ha parlato alla Primaria di Cingoli dell’utilizzo della rete da parte dei più giovani e dei relativi rischi

CINGOLI, 7 dicembre 2019La Polizia Postale di Macerata incontra gli studenti, i docenti e i genitori dell’Istituto Comprensivo “Enrico Mestica” di Cingoli per parlare dei pericoli legati alle nuove tecnologie ed alla rete. Il 5 dicembre si è svolta la conferenza alla Primaria del Capoluogo, tenuta dall’ispettore Raffaele Daniele.

La dirigente scolastica, prof.ssa Emanuela Tarascio, ha presentato l’incontro. «Sono felice – ha detto – di ospitare oggi la Polizia Postale per il primo incontro su questo tema. Ci stiamo rendendo conto che l’uso della tecnologia e dei social network viene fatto molto spesso in maniera scorretta. Sta diventando un problema. Ci potranno chiarire le idee su diversi aspetti e su quello che dice la normativa sul corretto utilizzo della rete. I nostri studenti più grandi hanno difficoltà a capire l’illiceità di certe procedure, nonostante noi lo diciamo più volte a scuola.»

Il cyber-bullismo e la pedo-pornografia

Sono stati tanti i temi toccati dall’ispettore, come l’anonimato, il cyber-bullismo e la pedo-pornografia, passando per i pericoli ed i reati legati al cattivo utilizzo di internet. «Negli ultimi tempi – ha detto Daniele – in rete parliamo come se parliamo con gli amici al bar. Accettare un’amicizia in rete ad uno sconosciuto è come fare entrare in casa nostra uno sconosciuto, perché inserisco le mie informazioni personali. Su Tik Tok e Instagram i più giovani inseriscono le proprie foto e i propri video, e aprono la porta di casa loro per fare entrare gli estranei. La consolle Play Station può andare in rete e attraverso questi giochi si può fare conoscenza con chiunque. Quando io gioco con un altro giocatore, quei giocatori sono degli sconosciuti e come tali dobbiamo trattarli, prendendo tutte le precauzioni che tutti prendiamo quando ci vengono a suonare a casa degli sconosciuti.»

L’ispettore ha chiaramente delineato i rischi della rete per i più giovani. «Internet – ha continuato – fornisce tutto e ha già in parte soddisfatto le curiosità dei giovani, nel momento in cui non si ha una capacità di avere uno spirito critico. I ragazzi sono portati a fare delle confidenze agli amici, mandando anche delle foto che vanno in circolo e diventa di dominio pubblico. Tutto quello che pubblichi è per sempre e rimane in circolo.»

Prevenire il fenomeno

Daniele, nel suo lungo intervento, ha prescritto quali siano le azioni che possono fare i più grandi per prevenire questo fenomeno. «La tecnologia – ha dichiarato – è facile da utilizzare. Gli adulti controllano poco. Se non controlliamo i nostri figli, ci possiamo trovare di fronte a determinate situazioni, come l’adescamento e il cyber-bullismo. I nostri figli non sanno distinguere le azioni legali da quelle illegali. Possono essere vittime ma anche potenziali autori di reati. Bisogna lavorare molto sulla prevenzione, sul come utilizzare gli strumenti. Per insegnare loro, dobbiamo prima di tutto essere noi adulti delle persone educate all’utilizzo della tecnologia.»

Giacomo Grasselli

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