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Coldiretti nazionale Premiata la marchigiana Giuditta Mercurio

La fuga dal posto fisso, l’agricoltura e il km zero, un importante riconoscimento che celebra l’impegno, la passione e la dedizione delle donne impegnate nel green e promuove la conoscenza e la difesa del vero agroalimentare italiano



Acqualagna – La fuga dal posto fisso per coltivare grano, sfornare pane e venderlo nei mercati agricoli. L’avventura di Giuditta Mercurio ad Acqualagna è stata premiata a Roma nel corso della prima edizione Premio Coldiretti “Amiche della terra, storie di donne che nutrono il mondo” organizzato a Palazzo Rospigliosi, in occasione del 70° anniversario della nascita del movimento di Donne Coldiretti assieme al presidente Ettore Prandini, al ministro alle riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e al ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

«L’obiettivo della giornata – afferma Coldiretti – è promuovere l’agricoltura rosa e valorizzare l’attività delle imprenditrici agricole italiane che sanno coniugare il rispetto dell’ambiente con l’attenzione al sociale, la tutela della biodiversità con la valorizzazione dei prodotti tipici e sanno accettare le nuove e crescenti sfide del mercato. Un importante premio che celebra l’impegno, la passione e la dedizione delle donne impegnate nel green e promuove la conoscenza e la difesa del vero agroalimentare italiano».

Dieci storie premiate in tutta Italia. Quella di Giuditta, premiata sul palco dal dg della Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli, inizia con una laurea conseguita a Bologna in tecnico di radiologia medica e con un contratto a tempo indeterminato nel reparto di neuroradiologia dell’ospedale Bellaria di Bologna per 10 anni.

Nel 2012 rescinde il contratto a tempo indeterminato per quello che lei stessa definisce “una vera e propria rinascita” dando vita così alla sua azienda agricola.

Oggi, a 42 anni, porta avanti insieme alla socia Agnese un’azienda agricola biologica tutta al femminile, Il Gentil Verde: 50 ettari coltivati con 5 grani antichi, a tutela della biodiversità e della salute. Miscelati, macinati a pietra, le farine che si ottengono vengono lavorate manualmente per realizzare pani con pasta madre e cotti nel forno a legna e venduti direttamente.

L’idea di punta di Giuditta e Agnese è stata quella di radicarsi a un territorio ma anche esportarne i saperi.

«E come farlo se non vendere i propri prodotti? La vendita nei mercati di Campagna Amica ci offre l’occasione non solo di vendita ma anche di conoscenza e tradizione. Il pane è un gesto millenario che accompagna l’umanità da sempre e ci insegna che la campagna è parte del nostro mondo e da lì dobbiamo ripartire».

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