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Conviene investire nell’oro in questo periodo?

conviene investire in oro

Conviene investire nell’oro in questo periodo? L’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia da Covid-19 in tutto il mondo ha determinato notevoli sconvolgimenti economici, ma in questo scenario c’è un punto fermo sinonimo di stabilità: l’oro, infatti, continua a mantenersi su valori molto elevati. All’inizio di questo mese, per esempio, la crescita del metallo giallo è stata superiore all’11%: una performance nettamente migliore di quella di tutte le asset class più importanti a livello mondiale.

Era dal 2012 che non venivano raggiunti livelli tanto alti, a cui hanno contribuito una serie di fattori concatenati tra loro: certo è che il calo dei rendimenti reali, associato a un mercato azionario che ha patito un vero e proprio crollo, ha finito per favorire un rimbalzo dell’oro.

Investire in oro: la risposta giusta

In un momento in cui le banche centrali stanno iniettando nell’economia stimoli monetari praticamente senza limiti, è legittimo chiedersi dov’è più giusto investire oggi. I rendimenti reali, anche una volta che la crisi sarà giunta al termine, con tutta probabilità rimarranno ancora per lungo tempo intorno allo zero, se non addirittura in territorio negativo, fermo restando il tentativo da parte delle autorità di trovare un rimedio rispetto ai danni strutturali subiti dall’economia. Uno scenario di questo tipo dovrebbe fungere da sostegno per la domanda di oro.

Perché gli investitori si sono focalizzati sull’oro

L’oro è finito nel mirino degli investitori per due motivi fondamentali, il primo dei quali è rappresentato dalla sua natura di bene rifugio. In quanto tale, l’oro non presente rischi di controparte. La rarità di questo metallo, poi, fa sì che sia limitata la possibilità di un aumento della sua offerta.

L’oro, inoltre, può essere convertito con facilità in liquidità e approfitta di un contesto che è caratterizzato da rendimenti reali negativi. Mentre le obbligazioni e gli altri investimenti safe-haven generano reddito, ciò non è vero per l’oro. Di conseguenza, il costo di un investimento in oro equivale alla rinuncia dell’income che potrebbe essere conseguito da altre parti.

Ad ogni modo, nel momento in cui i rendimenti reali diventano sempre più prossimi allo zero o addirittura si ritrovano con il segno meno davanti, diminuisce il costo-opportunità, proprio come si è verificato poco tempo fa. Ciò può avvenire sia per effetto di un calo dei rendimenti nominali, sia a causa della crescita delle aspettative di inflazione.

Che cosa potrebbe succedere dopo la crisi

Nel momento in cui i lockdown verranno attenuati in misura ancora superiore rispetto alla situazione attuale, non si può escludere la probabilità di un brusco rialzo dell’inflazione. Gli stimoli monetari, in combinazione con una spesa fiscale che si avvia a una crescita senza precedenti, sono destinati ad accentuare il rischio del superamento dei livelli target da parte dell’inflazione. Quando in tempi passati il tasso di inflazione ha conosciuto una crescita superiore al 2%, è aumentato in misura consistente anche il prezzo dell’oro.

I volumi di scambio

In questo momento i volumi di scambio dell’oro sono più alti che in passato. A partire dal 2000, è aumentata dal 16 al 47% la domanda del metallo prezioso per le riserve delle banche centrali e per gli investimenti. Da questo si può dedurre che per il prezzo dell’oro la domanda monetaria si è trasformata in un driver di maggiore importanza. In seguito alla crisi finanziaria mondiale, poi, si è assistito a una crescita delle quotazioni per effetto di un aumento della domanda dal punto di vista degli investimenti, a dispetto di un calo degli acquisti nel ramo della gioielleria.

Inoltre si può prendere spunto da ciò che si è verificato nel 2008, quando le banche centrali hanno comprato una maggiore quantità di oro allo scopo di diversificare (tenendo conto degli asset caratterizzati da rendimenti negativi) e di tutelare i bilanci. Come si può notare, sono molteplici gli aspetti che potrebbero portare l’oro a veder crescere le proprie quotazioni.

Il segmento della gioielleria

È evidente che l’oro non costituisce solo un asset monetario, ma rappresenta anche una commodity: vi si ricorre nel settore della gioielleria, ovviamente, e in quello della tecnologia, anche se in misura inferiore. Tutti e due questi comparti hanno una correlazione diretta con il ciclo economico. Ecco perché è facile prevedere che la riduzione della ricchezza delle persone sul lungo periodo possa portare a un collasso della domanda.

L’India e la Cina sono i due mercati più importanti per la gioielleria, e già ora hanno rinviato o comunque ridotto i propri acquisti. C’è da preoccuparsi, in sintesi? No, perché questo calo potrebbe essere equilibrato dalla crescita della domanda di oro nell’ottica degli investimenti.

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