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CORONAVIRUS La provincia di Pesaro e Urbino blindata, diventa zona rossa

Nuovo decreto, ancora suscettibile di variazioni, per Lombardia e 11 province: il commento del governatore Luca Ceriscioli

ANCONA, 7 marzo 2020 – In fase di elaborazione il nuovo decreto – suscettibile ancora di variazioni, per ora è nota la bozza – al fine di «contrastare e contenere il diffondersi del Coronavirus», decreto che, a partire da domani 8 marzo sino al 3 aprile, prevederebbe di «evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita» in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria». A meno che non si presentino «indifferibili esigenze lavorative o emergenze».

Sino al 3 aprile, inoltre, «sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri», mentre i centri commerciali chiusi soltanto nel fine settimana.

Per quanto attiene, invece, il territorio nazionale «sono sospese fino al 3 aprile le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali piscine, palestre, centri benessere e assimilati».

I bar e i ristoranti, invece, potranno esercitare ma con limiti stringenti da rispettare, vale a dire «con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

Contingentati gli accessi a negozi, mercati, fiere con misure comunque idonee a evitare assembramenti di persone, sempre nel rispetto della distanza tra le persone.

Il governatore delle Marche: «Poco tempo per elaborare un giudizio»

«Abbiamo ricevuto poco più di un’ora fa – commenta il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli – la bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e in alcune province italiane tra cui Pesaro e Urbino».
«Nello specifico si prevede l’obbligo di evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, dal territorio e all’interno del territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza».
«Riteniamo corretto intensificare le misure di contenimento vista la forte diffusione del contagio. Abbiamo tuttavia avuto poco tempo a disposizione per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata».

«Come prima istanza chiediamo particolare attenzione soprattutto su tre punti: è necessario aggiungere una previsione che consenta l’attività delle imprese di qualunque natura e qualsiasi in forma costituite, aventi sede legale e/o operativa nel territorio della Provincia; occorre consentire alle persone almeno il rientro presso il proprio domicilio/abitazione o residenza situato nel territorio della Provincia; è necessario consentire spostamenti per motivi di salute».

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