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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

LA GRANDE ZOCCOLEZZA

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Immaginate un ampio salone. Immaginate una piscina. Un giardino all’aperto e un pavimento in cotto. Un parco. Tavoli rotondi ben apparecchiati. Camerieri ad ogni angolo. Candelabri. E musica in sottofondo. Avete immaginato? Bene. Adesso riempite questa scenografia di tardone in menopausa alla canna del gas e tardoni in andropausa col colletto della polo tirato su. È il quadro in cui si svolge la serata “di gala” a cui sono invitata e dove, come il bambino de Il Sesto Senso, vedo la gente morta…tanta gente morta. Morta cerebralmente,  morta nello spirito ma soprattutto morta nel buon gusto: ma, secondo voi, è possibile col vestito da sera indossare la scarpa con la zeppa?? No, dico, la zeppa del Globo a 29.99 euro con la para di corda di 15 centimetri tipo moglie di Frankenstein? Vabe’, dice, “non curarti della zeppa ma guarda e passa”. Ok, passo…ma continuo ad essere circondata da scarpe orripilanti, cazzarola! Tacchi larghi, fascioni, sugheri, ballerine bianche, ciabattoni con pietre incastonate, infradito paillettate….ma in che mondo viviamo?? E poi vedo mollettoni di plastica con gli strass anni ‘90, capelli cotonato-marmorizzati stile Dietlinde Gruber detta Lilli e pantaloni a zampa decisamente “figli delle stelle senza storia senza età eroi di un sogno”: ma chi l’ha organizzata ‘sta serata di gala…Tony Manero?? Attorno a me sfilano abiti fluo, abiti animalier, abiti multi-color, abiti Gauguin, abiti corti, abiti lunghi, abiti al ginocchio, abiti trapezio, abiti sottoveste…e sotto gli abiti tette mosce, tette enormi, tette inesistenti, tette cadenti, tette rifatte, tette col push-up, tette debordanti, tette pellancicose, tette annoiate, tette alla deriva, tette senza reggiseno, tette senza speranza, tette senza vergogna…Santo Dio…coprìteve ‘ste tette!! Lo devo ammettere: l’uomo dopo i 50 è molto più decoroso della donna. La donna, forse perché, rispetto al maschio, capisce che dopo una certa età non c’è più niente da fare, mentre se ne va a fanculo traccia una riga orizzontale netta sopra la parola “dignità”. Evidentemente terrorizzata dallo spegnimento degli ormoni, la vedi camminare d i s p e r a t a con ‘sta scritta gigante al neon che le lampeggia sulla fronte: “Sto a raschia’ il fondo del barile…la do a tutti…piàtevela…VE PREGO”. Zoccolona mia, hanno inventato gli psicofarmaci: ma perché non te droghi?? Coraggio…mi sta dicendo ora la mia coscienza…adesso mettiti in un angolo e cerca di fare la brava... Io mi metto in un angolo ma parte il tormentone latino-americano coi balli di gruppo. Noooo….i balli di gruppo latino-americani noooo!! Alla izquierda…alla derecha…una mano alla cintura…un movimiento sexy…dai, veramente, non ce la posso fa’… portàteme ‘na corda bella lunga che me ce impicco, ora, subito…ho già scelto l’albero: è quella quercia laggiù, dietro il tavolo del buffet….un colpo secco, mi spezzo il collo e muoio ciondolando sopra il vassoio delle olive ascolane. Io adesso ve lo scrivo, è necessario, non me ne frega se ve offendete, perché qualcuno ve lo deve dire forte e chiaro una volta per tutte: AVETE ROTTO I COGLIONI CON ‘STI BALLI LATINO-AMERICANI DEL CAZZO. Alla izquierda-alla derechasì sì sì coi colpetti d’anca a scandire il ritornello è uscita nel 1999: BAAASTA! BRUCIATE QUEL DISCO! Niente…non me ascolta nessuno, il sipario si alza e parte il trenino…mueve la colita-colita-colita…mueve la bellezzacolita (clap clap clap)…pa’lante pa’lante arriba arriba…ed eccomi istantaneamente catapultata nel film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino: con la steadycam passo in mezzo alla gambe della gente, sento il fruscio dei vestiti, l’odore del vino e del sudore, della lacca nei capelli, il trucco che cola, i culi che ancheggiano, le bocche aperte, le braccia per aria, giacche, cravatte, lustrini, merletti, è un casino della Madonna…Jep Gambardella mi fa l’occhiolino con la sigaretta tra i denti…è circondato da strampellone e nani, donne cannone, mangiafuoco, contorsionisti, giocolieri, saltimbanco, trapezisti, trampolieri, domatori di mignottoni…seduto sui gradini c’è il fantasma di Federico Fellini che se la ride… Se lui ti porta su un letto vuoto…Il vuoto daglielo indietro a lui…Fagli vedere che non è un gioco…Fagli capire quello che vuoi….Ahh ahh…A far l’amore comincia tu…Sono stanca, Jep, voglio tornare a casa…guarda, lo ammetto, è colpa mia: sto invecchiando…tutta ‘sta bellezza non la reggo più. Mi piacciono le cose semplici: birra ghiacciata e amici…poco trucco…poco tacco…poche paillettes…poca zeppa…per carità le mossette in sincrono…e, soprattutto, niente fondi di barile, che a raschia’ è brutto tanto… – Tesoro mio, scusami, posso chiederti una cosa? Ma non arrabbiarti però… – Dimmi amore, tranquilla. – COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI??

 

La Grande Bellezza (Paolo Sorrentino, 2013) – scena della festa: https://www.youtube.com/watch?v=9FbKkWz-lVg

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