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Cronaca

FABRIANO ASSUNZIONI ANCONAMBIENTE: PD E UIL SUL PIEDE DI GUERRA

Dopo la Cisl anche Pd e Uil si schierano in maniera netta contro i criteri di Anconambiente

 

Il segretario Dem Francesco Ducoli

FABRIANO, 21 ottobre 2019 – «Esiste una questione chiamata dignità».

Non ci sta il segretario dem di Fabriano Francesco Ducoli, e contesta i criteri per accedere al concorso di Anconambiente.

Un fronte aperto nei giorni scorsi dalla Cisl, che metteva in “fila” una serie di dubbi (leggi l’articolo), così sintetizzabili: candidati di età compresa tra 18 e 40 anni  e «Sono 15 lavoratori che provengono da crisi aziendali di aziende metalmeccaniche e sono stati espulsi dal mondo del lavoro non per loro volontà e si sono riqualificati da operatori ecologici o da autisti», scriveva in un nota nota il sindacato. 

E qui rientra in ballo il dem Ducoli, che osserva che la dignità deve assere al centro di tutto sopratutto se «Queste scelte vengono atte da società pubbliche, che si sono avvalse per anni del lavoro precario di persone che hanno contribuito, anche con i sacrifici delle loro famiglie, al benessere collettivo».

E poi stocca «Non possiamo accettare che le aspettative di chi ha già dato tanto per un servizio pubblico vengano frustrate con giustificazioni ai limiti della fantasia: persone forti, in salute, pienamente sul pezzo sono le parole del Presidente di Anconambiente. Escludere da un concorso, invece, persone che hanno la sacrosanta aspettativa, dopo anni di servizio, di poter, badate bene, non essere assunte, ma partecipare ad una selezione, ci sembra un disvalore»

Uil all’attacco

Dura la Uil, che con il segretario territoriale Carlo Sabbatini  osserva «Inconcepibile che una azienda con cosi pubblici metta dei limiti di questo tipo, perché chi ci lavora ha già superato i 40 anni ed ha acquisito una professionalità invidiabile. Creare altri disoccupati sarebbe un grande errore, a meno che qualcuno non abbia interesse nel crearne di nuovi».

Prospettive future?

Per Ducoli quindi una scelta ingiusta con l’auspicio che anche agli esclusi sia reso possibile un procedimento di selezione pubblica. Netta la Uil con Sabbatini che ipotizza «Le sigle sindacali devono chiedere un incontro e se necessario portare avanti una lotta perché questi limiti possono creare una difficoltà non di poco conto, parliamo di un interesse comune».

(s.s.)

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