Segui QdM Notizie

Cronaca

FABRIANO CENTRO SOCIALE “UN MONDO A COLORI”, TROPPI TAGLI E LA STRUTTURA È IN DIFFICOLTÀ

FABRIANO, 7 marzo 2016 – La potremo definire “vertenza” del Centro Sociale “Un Mondo a Colori”, Centro Socio Educativo Riabilitativo, cuore delle cronache quotidiane per molti giorni e purtroppo ai nostri giorni di stretta attualità. Al perché riusciamo a rispondere, avvalendoci dell’incontro con il presidente dell’ ANFFAS ONLUS di Fabriano, Giulio Pietrangeli, che ha seguito e continua a farlo, questa complicata vicenda.

“Per questioni di contenimento dei costi l’undici luglio 2012 il personale Educativo del Centro viene ridotto di due Educatori. Tolta anche la mensa sostituita da catering, servizio non idoneo alle esigenze ed emergenze nel caso di indisposizione dei nostri ragazzi. Nel mese di gennaio, poi ci sono due nuovi ingressi nella struttura senza aggiunta di personale Educativo e il trasporto dei ragazzi nella struttura viene seriamente inficiato dalla disponibilità delle Cooperativa che gestiva il Centro, di aver a disposizione un solo pulmino, a differenza dei  tre di prima”.

Quindi? “Tempo di percorrenza aumentato e per i ragazzi, riduzione drastica dell’orario di frequenza giornaliera. Ciò ha reso inefficaci i loro P.E.I  annullando gli obiettivi raggiunti negli anni, ossia ciò che per loro è la vita. La diminuzione di tre Educatori – sottolinea Pietrangeli – è una mancanza pesante, ha creato grande preoccupazione per la sicurezza, tanto da essere stata oggetto di una mozione, presentata dall’intera minoranza del Consiglio Comunale di Fabriano, a cui presero parte poco meno di cento famigliari e che nei giorni seguenti determinò la richiesta da parte dell’Assessore ai Servizi Sociali, Saitta, di aiuto alla Fondazione Carifac. Questa ultima concesse 13000,00 euro ma ad oggi  non si sa che fine abbiano fatto”.

Centro Sociale Mondo a ColoriNon è tutto perché ai tagli dei fondi locali si sono aggiunti quelli del governo nazionale.

“La Regione nel 2013 fece una delibera sulla definizione degli standard assistenziali e criteri di rilevazione costi gestionali della residenzialità e semi residenzialità: al momento non messa in pratica, perché, forse, è servita a suo tempo soltanto per continuare a prendere i fondi dal governo Nazionale. Va aggiunta poi l’ennesima delibera del 2014 tesa a modificare quella del 2013 che penalizza le strutture sopra citate. Il Comune di Fabriano con un altro provvedimento del 2015 interviene sul tariffe del Centro 2016, mettendo in atto quanto previsto dai citati provvedimenti della Regione, provocando danno ben visibile ai ragazzi e soprattutto alle famiglie, sempre più in difficoltà a gestire la situazione. Altra batosta, arriva da una lettera datata 31/12/2015, prima consegnata a mano e in secondo tempo per posta, che mette in agitazione le famiglie a tal punto da provocare in alcune di esse, la consegna protocollata di una missiva con la quale si chiede al Comune di garantire, oltre la presa in carico con cure riabilitative, anche la salvaguardia e l’incolumità effettiva delle persone assistite, non assicurata dalla organizzazione prevista dagli atti  sopra menzionati. Per altro, qualche giorno prima una parte della Minoranza, ripresenta una ulteriore diffida per la difesa dei ragazzi del Centro”.

La matassa è complicata proviamo a sintetizzare ulteriori tagli rispetto a quelli già fatti dal 2012?

“Educatori da nove passano a cinque. Tolta Ausiliaria delle pulizie e una Oss, due in precedenza. La coordinatrice del Centro passa da quindici ore settimanali a dieci, praticamente due ore al giorno e tra le problematiche più urgenti ci sono l’aumento delle ore per attuare laboratori esterni, occasione per far uscire i ragazzi dalla Struttura, attualmente quasi un deposito, integrandoli nel territorio e poi trovare una soluzione con la Cooperativa, aggiungendo cinque ore”.

Questa la situazione odierna, quali sono le prossime iniziative?

“Insieme ad altre Associazioni e ai rappresentanti dei genitori del Centro stiamo valutando con le Cooperative che gestiscono il nuovo orario, l’organizzazione giornaliera e settimanale  atta a coprire i tempi necessari alla riattivazione dei Laboratori Esterni e ristabilire quella sicurezza personale dei nostri ragazzi, di conseguenza quella dei loro cari. Attuare una delibera regionale senza tener conto della presa in carico con cure riabilitative e della salvaguardia e incolumità effettiva delle persone assistite è una carenza pesante parte del Comune. E’ sufficiente far mente locale sul fatto che si vedono regredire i propri figli in un Centro Sociale divenuto un deposito, dove viene meno il diritto alla vita annullando i P.E.I. di ogni singolo ragazzo, e come detto i  vari laboratori esterni.  Famiglie che dedicano interamente la loro vita ai propri figli senza soddisfazione  alcuna di nessun genere ma solo tanto amore per assistere i propri figli giorno e notte, ma si può giustificare tutto questo perché non ci sono i soldi? Ma veramente siamo arrivati a questo punto? Tutti noi conosciamo la realtà di Fabriano e siamo coscienti di quanto ancora c’è da tagliare altrove prima di tagliare l’esistenza di queste Famiglie umanamente parlando. Famiglie che si sentono in dovere di dire a tutti coloro che non conoscono la disabilità o non la vivono o pensano che sia soltanto di chi la vive. Al contrario ci si deve soffermare e  riflettere, pensando che tutti i giorni la vita ci insegna quanto la disabilità è di tutti e va rispettata prima di ogni altra cosa”.

(Daniele Gattucci)

News