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Fabriano Fabcon, è l’anno dei record

Tra passione e programmazione, l’edizione numero 32 della convention dedicata al giorco di ruolo è quella più grande e complessa di sempre

Fabriano, 12 agosto 2022 – Alla scoperta dell’edizione 2022 della Fabcon, la storica convention fabrianese dedicata ai giochi di ruolo.

Dal 25 al 28 agosto Fabriano si trasformerà ancora una volta in una delle capitali italiane del gioco di ruolo.

L’intervista al presidente della Lokendil Manfredi Mangano, per capire i segreti di un evento capace nel giro di pochissini anni di trasformarsi in qualcosa di grande e sempre più coinvolgente.

La Fabcon continua a crescere. Quanto puntate sull’edizione 2022?

L’edizione 2022 di Fabcon sarà quella dei record: circa 300 partecipanti, per 1000 presenze complessive durante i 4 giorni dell’evento, ospitati in due cornici bellissime come il chiostro dei Ss. Biagio e Romualdo e il Palazzo del Podestà.  Siamo arrivati a quasi 150 eventi a calendario, un risultato incredibile se pensiamo che nel 2014 la Fabcon aveva 12 eventi e nel 2020, quando c’è stata la “svolta”, eravamo a circa 45. Siamo felici anche di aver costruito un programma culturale “fuori salone”: in collaborazione con la libreria Semi d’Inchiostro, Quota Group e la Biblioteca, venerdì e sabato presenteremo due libri al Museo della Carta, “Il gioco della guerra” di Guy Debord e “La faglia delle fate”, oltre a proporre partite gratuite di giochi da tavolo per grandi e per bambini.

Per costruire un programma così ampio e complesso quanto avete lavorato?

Presidiamo per tutto l’anno gli altri eventi ludici, da quelli di rilievo nazionale come Modena alle convention locali, che hanno il nostro stesso spirito. La capacità di fare rete è la nostra forza più grande: non siamo una fiera, non si viene alla Fabcon per vendere o comprare, e noi non ci guadagniamo nulla, siamo tutti volontari. Il successo dell’evento viene dalla capacità di coinvolgere il mondo dell’associazionismo, che porta a Fabriano le sue storie più interessanti e i suoi Master, gli arbitri-autori, più noti. Le storie sono l’altro aspetto fondamentale di Fabcon. Oltre a quelle dei nostri partner, prepariamo 5 grandi eventi scritti da noi, tra cui il torneo de Il Richiamo di Cthulhu (un gioco horror-investigativo) più grande d’Europa. Alle fiere di settore si va spesso per provare, e poi comprare un gioco: significa giocare per un’ora, con una storia semplice pensata per vedere le regole principali. Alla Fabcon si viene per giocare partite lunghe, ricche di intrecci e colpi di scena, che durano 3-8 ore. Poi c’è l’aspetto logistico: curiamo molto la qualità dell’evento. Giochiamo in grandi plessi del centro storico, soddisfacendo sia l’occhio sia l’acustica, e cerchiamo di garantire un’esperienza confortevole agli utenti. Durante l’emergenza Covid, abbiamo lavorato moltissimo sulla sicurezza, con protocolli rigorosi che hanno fatto sentire gli utenti al sicuro: siamo stati probabilmente l’unico evento di settore a non fermarsi mai, nonostante le incertezze e tanta fatica.

L’orgoglio più grande nell’organizzare un evento del genere?

L’atmosfera della Fabcon è magica: centinaia di persone da tutta Italia che si rivedono, stanno insieme, condividono la loro passione … dalla mattina alla mattina. Creativamente, l’incontro di tante storie e modi diversi di raccontare è estremamente stimolante. E poi, la ricaduta sulla città. In questi anni la Fabcon è cresciuta fino a diventare un evento di richiamo turistico: siamo riconosciuti come uno degli eventi principali del settore. Ormai i due terzi dei partecipanti vengono da fuori regione, soprattutto Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, ma avremo utenti da Cuneo fino a Salerno. Particolarmente importante è anche il fatto che la gran parte degli utenti scelga di fermarsi per due giorni o più: il “consumo di Fabcon” è cresciuto esponenzialmente, e sempre più persone scelgono di fermarsi in città a giocare con noi molto a lungo, un’occasione per conoscere Fabriano. Abbiamo stretto partnership con il Tanning Pub e ByNice, con il Forno 10, con la Varnelli e il Consorzio del Salame di Fabriano, con la cartiera artigianale Olim Cartam, per far conoscere i sapori e le specificità del territorio.

Il gioco di ruolo ha anche “meriti” sociali, ne vogliamo parlare?

Sicuramente il gioco di ruolo può essere utilizzato come strumento di riflessione e di approfondimento culturale: molte nostre storie e molti giochi hanno uno sfondo storico, e giocare significa imparare. Ma abbiamo anche fatto molti eventi per usare il gioco a scopo didattico, di recente un ciclo di eventi sul contrasto alle dipendenze, insieme alla COOSS Marche. Ma il gioco di ruolo è soprattutto uno strumento formidabile per promuovere la socialità: la bellezza del far parte della Lokendi, l’associazione che organizza l’evento, è poter incontrare 4 generazioni di persone che condividono la passione per il fantastico, e potersi confrontare con loro. A questa Fabcon, si sono iscritti in massa le figlie e i figli dei nostri associati storici, e tanti under-18 con cui negli scorsi mesi abbiamo organizzato attività al F-Actory, il centro di aggregazione giovanile. Parliamo di 30 ragazze e ragazzi che, in quest’epoca di isolamento e dipendenze digitali, hanno scelto di stare insieme, attorno ad un tavolo, a raccontarsi storie. Non è meraviglioso?

(s.s.)

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