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Cronaca

FABRIANO I VOLONTARI DELL’ENPA SALVANO UN RARO ESEMPLARE DI IBIS

FABRIANO, 20 dicembre 2017 – I volontari dell’Enpa di Fabriano sez. “Pietro Cesarini” hanno recuperato un Ibis Mignattaio trovato in difficoltà nei pressi di Osimo. Soccorso e portato dal veterinario,la lastra ha evidenziato una frattura all’ala destra. Frattura fortunatamente non compromettente che permettera’all’animale di ritornare a volare.

A circa dieci giorni di distanza i progressi dell’Ibis appaiono confortanti, e proprio in vista di questo miglioramento è stato disposto il trasferimento del soggetto presso il Cras di Pesaro/Urbino dove inizierà un percorso di riadattamento in natura per poi essere liberato nelle saline di Cervia. Ad oggi, il Mignattaio è una specie rarissima, che in Italia è presente in modo molto localizzato e con popolazioni piuttosto ridotte. Solo nell’area del Delta del Po e delle Valli di Comacchio la specie nidifica con una certa regolarità, mentre altrove – Piemonte, Lombardia, Toscana, Sardegna e Sicilia – le nidificazioni appaiono più intermittenti e a nuove colonizzazioni corrispondono spesso estinzioni locali.

Tra le peculiarità di questa specie, risalta, anche all’occhio meno attento, il lungo becco incurvato verso il basso, talmente prominente da permettere a questa specie di procacciarsi facilmente il cibo, camminando sull’acqua bassa della palude dove vive e nidifica. Piccoli pesci, anfibi, ma anche invertebrati e insetti costituiscono la parte essenziale della dieta del Mignattaio, che in Italia giunge di solito a primavera, anche se non mancano occasionalmente – soprattutto in Sardegna – individui svernanti.  Oltre al becco, il Mignattaio si fa notare per il particolarissimo piumaggio, per lo più nerastro ma con ampie sfumature cromatiche sul dorso. Riflessi “metallici” che risaltano alla luce del sole e si confondono con i riflessi degli acquitrini, abituale terreno di caccia per la specie. Piuttosto ampio, nonostante la scarsa consistenza della popolazione comunitaria e anche italiana, è in ogni caso l’areale di presenza della sottospecie nominale, che va dall’Europa al Nord Africa, dall’Asia centrale al sud-est degli Stati Uniti.

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