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FABRIANO LIQUIDAZIONE DI AGRICOM: MINORANZE CONSILIARI ALL’ATTACCO

FABRIANO, 19 ottobre 2018 – Manifestazione di sit-in da parte delle minoranze consiliari fabrianese nella mattinata oggi,  per protestare contro il processo di liquidazione e  l’ipotizzata (dalle minoranze consiliari) “dispersione” del patrimonio dell’azienda agricola Agricom, partecipata dal Comune di Fabriano.

Cartelli affissi a pochi passi dall’entrata della sede comunale, con riferimenti al rischio di una “Liquidazione al buio” dell’azienda agraria che si legavano alla proposta protocollata con la mozione dei capigruppo di minoranza per revocare la delibera 104 (19 ottobre 2017) nella parte relativa alla liquidazione ed estinzione di Agricom.

Sempre nel documento protocollato la proposta di una gestione diretta da parte del Comune oppure la costruzione di un soggetto “multiservizi” (formato da Agricom stessa e Farmacom), formalmente in linea con la legge Madia e con i parametri stabiliti.

Un modo per rilanciare Agricom anche attraverso una possibile sinergia con l’Istituto Agrario (ripensando a come valorizzare la risorsa “Razza bovina marchigiaa”) , con le università di Camerino e Perugia specializzate nel campo veterinario in maniera tale da sfruttare le “Enormi potenzialità dal punto di vista economico e sociale se gestista con intelligenza e sostenuta da investimenti adeguati a livello agro / zoo – tecnico”.

“Abbiamo perso tutti, perché l’azienda era di tutti”

Dura la nota congiunta dei gruppi consiliari di Associazione Fabriano Progressista, Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Partito Democratico e Forza Italia.

“Il Sindaco ha deciso di cancellare una realtà storica di Fabriano, una ricchezza di tutti i cittadini con un colpo di spugna, senza un progetto per il futuro – scrivono – Tutto perché, con l’arroganza dell’ignoranza, è mancata la volontà politica di qualificarla come società strategica per il territorio”.

“Parliamoci chiaro – proseguono dalle minoranze in consiglio comunale – questo è un esempio evidente del prezzo che Fabriano paga per la miopia di un’amministrazione che poco o nulla conosce della nostra storia e del nostro vissuto. Queste scelte fatte nei palazzi senza permettere nemmeno un confronto ci lasciano sconfortati: veramente possiamo permetterci uno smantellamento sistematico dei beni della nostra città per pura incapacità o disinteresse?”.

La conclusione con un dubbio: “Forse l’interesse per manovre di questo tipo risiede altrove, fuori dalle legittime scelte politiche. Speriamo di sbagliarci.”

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